Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
06:01 GMT+1
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXV - Numero 11/2007 - NOVEMBRE 2007
Logistica
Logistica
dell’automobile: affidarla a terzi o no?
Il verdetto non è
stato ancora emesso, in ordine alla questione se le imprese
produttrici debbano affidare all’esterno la logistica, e
questo vale soprattutto per la potente industria automobilistica.
Ad esempio, la
Renault recentemente ha venduto la sua residua quota della CAT
(Compagnie d’Affretement et de Transport), rendendosi così
completamente dipendente dai fornitori terzi di servizi, mentre la
Volkswagen Transport lo scorso anno è diventata Volkswagen
Logistics per renderla parte ancora più integrante della
Volkswagen.
La General Motors
ha venduto - e poi ricomprato - il 50% del controllo della propria
catena delle forniture mediante l’acquisizione della Vector
SCM.
La logica che sta
dietro tali decisioni non è sempre ovvia, poiché
talvolta sembra dipendere solo dalle opinioni di un dirigente
esterno portato dentro “per cambiare le cose in meglio”.
Le funzioni che
prima venivano affidate a terzi o decentrate vengono così
riportate in casa, o viceversa, senza riguardo per le ragioni che
stavano dietro alle precedenti iniziative, solo perché il
cambiamento si deve vedere per poterlo fare in concreto.
Il compromesso
raggiunto dalla PSA Peugeot Citroen è consistito nel
mantenere la propria divisione logistica, la Gefco, assicurandole
peraltro la possibilità di conservare un proprio centro di
profitto distinto, in grado di competere con successo nelle attività
per conto terzi.
Denis Basset,
direttore generale della Gefco (Regno Unito), spiega: “L’attività
per conto terzi è importante per noi perché
l’industria automobilistica è talmente ciclica che i
periodi buoni devono essere pareggiati con quelli cattivi.
Senza di essa,
avremmo troppi alti e bassi, rendendo difficile la gestione”.
Riguardo ai
veicoli assemblati oltremare, ad esempio, i nuovi modelli tendono ad
interessare le attività locali per il 10%, ma poi possono
rapidamente salire fino al 90%, senza tener conto del numero dei
veicoli venduti.
Inoltre, ai picchi
di mercato d’oltremare si può far fronte anche mediante
la spedizione di veicoli finiti, che provocano effetti sulle catene
delle forniture a seconda dei traffici ad elevati volumi di CKD (kit
completi per l’assemblaggio di veicoli).
Un buon esempio di
come questo squilibrio possa comportare conseguenze sulle catene
delle forniture automobilistiche è dimostrato dal modo in cui
la Gefco gestisce il proprio centro distributivo allo stato
dell’arte a Le Havre.
L’infrastruttura
da 32.000 m2, la cui denominazione viene abbreviata
nell’acronimo francese PLIP, impiega una media di 280 persone,
ma può impiegarne fino a 350 al giorno - ovvero limitarsi a
150 - il che significa che molti dipendenti devono essere impiegati
part-time.
Talvolta la
piattaforma lavora solo quattro giorni alla settimana, altre volte
sei.
Se non fosse per
le attività in conto terzi, il divario sarebbe persino
maggiore, di modo che ci sarebbe ancora molto spazio per migliorare.
Il primo porto di
scalo della società per le attività in conto terzi è
normalmente costituito da località in cui la PSA ha istituito
un centro produttivo che possa essere altresì utilizzato
quale piattaforma logistica per altri traffici.
Precisa Basset:
“In tal modo, possiamo offrire un servizio molto più
competitivo basato su un prodotto di prima classe richiesto dalla
PSA, nonché la riduzione dei costi di gestione e di quelli
operativi, quale il magazzinaggio.
Altrimenti, aprire
in una nuova località è una faccenda molto costosa”.
I cinici diranno
che la tentazione per la Gefco sarà quella di mungere ancora
la PSA per qualsiasi cosa si possa ottenere, ma Basset sottolinea
che la Gefco ha i suoi regolari punti di riferimento, di modo che
tutto può essere tenuto sotto stretto controllo.
Secondo i
risultati finanziari della PSA relativi ai primi sei mesi di
quest’anno, ad esempio, il suo fatturato di anno in anno è
aumentato dell’8,4% fino a 1.797 milioni di euro, mentre il
suo introito operativo ricorrente è calato del 5% sino a 76
milioni di euro, che rappresenta una situazione di proventi dalle
vendite di poco superiore alla media del settore nell’ordine
del 4,2%, rispetto al 4,8% della prima metà del 2006.
I risultati
conseguiti dalla Kuehne + Nagel, dalla Panalpina e dalla DHL Danzas
sono di poco migliori.
D’altro
canto, l’introito operativo della divisione auto della PSA è
aumentato di un notevole 76,2% sino a 400 milioni di euro, sebbene
il ritorno sulle vendite sia stato ancora del solo 1,7%, a
dimostrazione che la logistica è stata di gran lunga il
settore che ha prodotto i maggiori profitti.
Non è
chiaro quale percentuale dei volumi di carico della Gefco provenga
dall’esterno rispetto al gruppo, ma si dice che sia in
crescita.
Ad esempio, la
società ha appena inaugurato un magazzino di 20.000 m2
per il traffico non derivante dalla PSA a Coventry, nel Regno Unito.
In termini
finanziari, il 12% del fatturato della Gefco relativo alla logistica
dei veicoli e del settore trasporti è consistito lo scorso
anno in attività estranee alla PSA, mentre la quota dei
traffici non inerenti alla PSA movimentata dalla rete di trasporto
merci terrestre della Gefco è stata molto più alta,
attestata al 55%.
La Gefco afferma
di poter disporre della più grande rete privata di trasporto
in Europa per il groupage ed i carichi completo/parti, consistente
in 150 depositi collegati da più di 600 linee di trasporto
internazionale.
Nel settore della
logistica e del trasporto merci intercontinentale, il 52% del
fatturato della Gefco è derivato da traffico non PSA.
Complessivamente,
la quota non PSA ammonta al 39% delle entrate totali, che
rappresenta un incremento del 10% rispetto al 2005.
Il centro
logistico della Gefco a Le Havre è anche un buon esempio di
come combinare entrambi i tipi di traffico riuscendo ad ottenere
buoni effetti.
La piattaforma
principalmente containerizza tutte le parti di auto nuove LCL
europee richieste dalle linee di assemblaggio della PSA in Brasile
(Porto Real), Argentina (Buenos Aires) e Cina (Wuhan).
Laddove qualsiasi
ordinazione sia grande abbastanza da mettere in grado i fornitori di
realizzare i propri FCLs, questi vengono movimentati separatamente.
Anche i pezzi di
ricambio dei veicoli già venduti vengono movimentati altrove
nell’ambito del gruppo, sebbene circa 3.000 containers da 40
piedi vengano ancora spediti in tutto il mondo da Le Havre, e molti
siano imballati a Sochaux (nella Francia orientale) che è più
o meno equidistante da Anversa, Le Havre e Marsiglia.
Le parti di auto
per veicoli nuovi assemblati in altri paesi - Spagna (Madrid e
Vigo), Slovacchia (Trnava), Repubblica Ceca (Kolin), Portogallo
(Mangualde) ed Italia (Sevel) - sono allo stesso modo movimentate
altrove.
Anche così,
la Gefco a Le Havre è riuscita ancora a spedire 30.000 TEU
all’anno tramite il porto lo scorso anno, compresa attività
per conto terzi, il che la rende uno dei maggiori operatori di porta
d’accesso.
Hugues Ogden, capo
dell’agenzia della Gefco in porto, commenta: “Ovviamente,
le tariffe di nolo negoziate per i traffici della PSA non sono le
stesse negoziate per le attività per conto terzi, ma, poiché
noi sappiamo talmente bene come vanno le cose sul mercato, possiamo
aiutare molti clienti a vedere le cose più chiaramente.
Ad esempio, non
forniremo assistenza solo sul livello delle tariffe di nolo.
Noi conosciamo
altresì cosa stanno facendo i vettori in altri settori, quali
i sovrapprezzi ed i tempi di magazzinaggio libero, e così
via, e siamo in grado di offrire altresì tariffe di trasporto
terrestre assai concorrenziali basate sulle nostre relazioni con
quegli autotrasportatori utilizzati per i traffici PSA.
Le informazioni
vengono condivise attraverso la rete della Gefco”.
I traffici della
PSA vengono sempre tenuti ben distinti dagli altri carichi della
Gefco, quale il groupage, poiché il controllo delle scorte e
la funzione di acquisto della Gefco effettuata per le linee di
assemblaggio all’estero della PSA altrimenti diventerebbero
estremamente difficili.
Ad esempio, le
ordinazioni per le parti di nuove auto europee richieste a Porto
Real, Buenos Aires e Wuhan vengono trattate direttamente attraverso
la PLIP, che è situata a 20 km da Le Havre.
Tali ordinazioni
vengono effettuate da qualcosa come 800 diversi fornitori di 15
paesi europei diversi, mentre gli LCLs alla fine vengono preparati
per le spedizioni all’estero nell’ambito dei 30.000 m3
di magazzini coperti della PLIP.
Anche alcune
attività per conto terzi vengono movimentate in questo
spazio, ma la Gefco conserva un deposito separato di 5.600 m2
a parte per le attività per conto terzi.
Ampi spazi sono
disponibili a fini di espansione.
Tutte le parti di
veicoli nuovi ricevuti per conto della PSA devono essere
attentamente controllate.
Approssimativamente
il 48% di esse ha bisogno di re-imballaggio in un modo o nell’altro,
mentre il rimanente 52%, per lo più consistente di grandi
parti, vengono semplicemente trasferite.
Poiché le
linee di assemblaggio all’estero della PSA lavorano 24 ore su
24 ed il controllo delle scorte è gestito rigorosamente, poca
roba resta presso la PLIP per più di un giorno; le parti
soggette a mero trasferimento vengono containerizzate nel giro di
poche ore.
I traffici vengono
consegnati da oltre 120 camion al giorno.
L’etichetta
con codice a barre GALIA della Gefco svolge un ruolo importante
nella minimizzazione del quantitativo di lavoro cartaceo che le
attività comportano.
I fornitori sono
obbligati ad attaccarla a ciascun imballaggio consegnato alla PLIP.
Le etichette
vengono fornite elettronicamente una volta effettuata l’ordinazione.
Ciò
significa che i dirigenti del deposito devono solo confermare la
ricezione di ciascun carico da parte dei camion in entrata, mentre i
loro verificatori di codice a barre fanno il resto.
Dal momento in cui
gli imballaggi vengono verificati in entrata, i dettagli sul
fornitore, il contenuto e la destinazione vengono immediatamente
acquisiti e trattati di conseguenza.
Le Havre è
stata scelta quale migliore localizzazione per la PLIP dal momento
che la maggior parte dei fornitori europei possono far fronte ad un
tempo di consegna inferiore alle 24 ore e poiché essa spesso
rappresenta l’ultimo porto di carico per i servizi
containerizzati in uscita dal Nord Europa, rendendo minori i tempi
di viaggio.
Il Brasile può
essere raggiunto nel giro di 12 giorni, l’Argentina in 16
giorni e la Cina in 25 giorni.
Per Wuhan
occorrono altri 9 giorni di viaggio su per il fiume Yangtze.
Lo scorso anno,
3.365 containers da 40 piedi sono stati inviati in Argentina per
conto della PSA.
Altre 2.048 unità
sono state spedite alla volta del Brasile, 3.282 a Wuhan ed altre
785 a Xiang Fan, che si trova a circa 300 km a nord-ovest di Wuhan.
A causa di questo
accentramento, la Gefco afferma di avere un ulteriore potere
contrattuale, tra cui la capacità di convincere i vettori
marittimi a scalare Sepetiba in Brasile, dal momento che
quest’ultimo porto viene giudicato una porta d’accesso
molto migliore di Rio de Janeiro per l’impianto di
assemblaggio della PSA a Porto Real.
Anche la decisione
di Le Havre nel 1998 di espandersi mediante la costruzione di un
nuovo bacino per terminal contenitori denominato Port 2000 ha svolto
un ruolo importante nella decisione della Gefco.
Spiega Ogden:
“Fino allo scorso anno, Le Havre non è stata in grado
di movimentare la domanda di alta stagione allo stesso modo di altri
porti quali Rotterdam ed Amburgo, ma noi avevamo ritenuto che, una
volta completato il Port 2000, esso si sarebbe potuto trasformare in
una porta d’accesso europea molto migliore per noi.
Avevamo ragione:
sin da quando il primo terminal del Port 2000 è stato
inaugurato dalla CMA CGM a marzo del 2006, ha preso il volo”.
E così è
stato, infatti, dato che, nel corso dei primi sei mesi di
quest’anno, Le Havre è stato la porta d’accesso
primaria dalla crescita più rapida nel Nord Europa, avendo
incrementato il numero complessivo dei containers movimentati del
26% sino a 1.264.000 TEU.
Ogden non ha
voluto rivelare quali vettori marittimi siano stati preferiti per
ciascuna destinazione ma, secondo quanto osservato presso la PLIP,
la Coscon è stata uno dei principali operatori in Cina,
mentre la Hamburg Süd/CSAV sembra quella destinata a provvedere
ai carichi diretti in America del Sud.
Era evidente,
altresì, la presenza di molti containers della Maersk Line.
Nel 1999, la Gefco
ha adottato una propria redditizia strategia di crescita basata
sulla logistica integrata per l’industria.
Un ulteriore passo
è stato compiuto nel 2004 mediante l’adozione dello
slogan “Logistica per i produttori”, che sta ancora ad
esprimere l’ambizione del gruppo ad implementare uno standard
logistico globale per l’industria.
Precisa Basset:
“Ovviamente, non si può negare la nostra notevole
esperienza nel settore automobilistico.
Abbiamo aiutato la
PSA a diventare uno dei principali produttori automobilistici
mondiali e questo significa aver assicurato alla clientela
l’opportunità di ottenere ciò che vuole in tempo
utile e nel modo meno costoso possibile.
Adesso noi
riteniamo di disporre di sufficiente massa critica nel settore non
PSA per essere riconosciuti quale importante fornitore indipendente
di servizi logistici in determinate regioni del mondo.
Noi non
pretendiamo di essere globali.
Esistono zone del
mondo, come gli Stati Uniti, in cui ancora lavoriamo mediante
sub-agenti, di modo che dobbiamo fare affidamento su risorse
esterne, ma se i clienti richiedono un servizio logistico in quelle
zone in cui abbiamo una forte presenza, non ne resteranno delusi.
Nessuno può
arrivare alle nostre dimensioni odierne basandosi su un servizio al
di sotto degli standard”.
La Gefco afferma
di coprire oltre 80 paesi, che rappresentano l’85% dei
traffici mondiali.
Allo scopo di
contribuire all’ulteriore espansione della propria rete, essa
ha investito più di 150 milioni di euro negli ultimi tre anni
allo scopo di rimodellare il proprio sistema informatico, che adesso
si allarga a tutte le attività, a tutti i paesi ed a tutti
gli hub commerciali.
Le informazioni
sono progettate per gestire il flusso materiale ed il flusso
informativo in tempo reale, nonché per convogliare i dati
alla clientela attraverso il portale GefcoNet.
Riassumendo, la
Gefco sembra molto meglio attrezzata rispetto a quanto non avvenisse
in precedenza per competere nell’attività per conto
terzi.
Afferma Basset:
“Forse anche altri produttori di veicoli a motore dovrebbero
cercare di servirsi delle nostre competenze da porta a porta.
La maggior parte
di loro già condivide con noi i medesimi sub-fornitori di
parti componenti e noi già espletiamo alcune isolate funzioni
per alcuni di loro, di modo che ciò non costituirebbe un
terremoto”. (da:
Containerisation International, ottobre 2007, pagg. 62-63)
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore