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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVII - Numero 1/2009 - GENNAIO 2009
Porti
La battaglia dei porti del sud per i mercati dell'Europa
centro-orientale
Che si tratti di Anversa, Rotterdam ed Amburgo nel Nord Europa,
di Genova, Gioia Tauro o Trieste in Italia, ovvero di Fiume, Luka
Koper di Capodistria, Salonicco o Costanza nella regione del
Mediterraneo Orientale/Mar Nero, una sempre maggiore attenzione
nelle loro recenti strategie di marketing ed operative è
stata posta su "come si possano servire al meglio le fiorenti
economie dell'Europa centro-orientale".
Per molti anni, paesi quali Austria, Svizzera, Repubblica Ceca,
Slovacchia e persino Romania e Bulgaria sono stati meglio serviti
attraverso le porte d'accesso del Nord Europa.
Anche se i maggiori volumi ancora vengono movimentati in questo
modo, il pendolo nel corso degli ultimi tre/quattro anni si è
spostato verso l'Europa meridionale ed il Mar Nero.
Ciononostante, c'è ancora molto da fare in questo senso,
dato che i problemi dell'intasamento e delle infrastrutture ancora
frenano i porti meridionali.
Tuttavia, gli investimenti che stanno avendo luogo in nuove
infrastrutture per la movimentazione di contenitori presso porti
quali Trieste, Capodistria, Salonicco e Costanza potrebbero
comportare un cambiamento di tale situazione.
Fra i porti sopra elencati, Costanza dispone di un enorme
potenziale in questo settore, date le sue opportunità di
collegamento sui fronti delle ferrovie, delle autostrade e delle
idrovie.
Esso dispone altresì di una base di carico in aumento,
con 1,4 milioni di TEU movimentati nel 2007 ed un settore di imprese
di stivaggio competitivo, mentre la APM Terminals e la DP World
gestiscono i principali terminal contenitori del porto.
Il porto è collegato al Danubio da un canale largo 90
metri e profondo 7 metri, che gli assicura una connessione diretta
con alcune delle principali città in Serbia (Belgrado),
Ungheria (Budapest), Slovacchia (Bratislava) ed Austria (Vienna).
Al fine di capitalizzare il potenziale delle idrovie interne, il
porto sta spendendo una cifra stimata in 24 milioni di euro per la
costruzione di un terminal dedicato alle chiatte con una banchina di
1.200 metri.
"La nostra intenzione" dichiara Cristiana Racautanu,
responsabile degli affari internazionali dell'Amministrazione
Portuale di Costanza, "è quella di razionalizzare i
problemi della navigazione nell'ambito del settore
marittimo-fluviale del porto e di innalzare l'efficienza con cui i
convogli di chiatte vengono caricati ed assemblati".
Parlando ad una conferenza svoltasi in Grecia a settembre del
2008 in cui si è trattato del ruolo degli scali marittimi
come collegamento fra il trasporto terrestre e quello marittimo, la
Racautanu ha altresì sottolineato gli sviluppi che hanno
avuto luogo per migliorare le connessioni stradali e ferroviarie da
e per il porto.
"E' in programma la costruzione di ponti stradali sul
canale Danubio-Mar Nero, così come quella del canale di
collegamento del porto quale mezzo per migliorare i trasferimenti
alla volta della capitale della Romania, Bucarest" ha
dichiarato.
"Nell'ambito del porto, espanderemo la rete ferroviaria,
assicurando che i principali terminal siano meglio collegati con il
sistema e che la capacità sia completamente in funzione al
fine di far fronte alle previsioni dei carichi per il 2020".
Nel caso di Luka Koper, l'autorità portuale ha istituito
un certo numero di depositi terrestri di contenitori nei paesi
vicini, fra cui l'Ungheria, dove ritiene che le prospettive di
crescita siano significative.
Anche l'Austria viene considerata un mercato in crescita.
Ad ottobre, al ruolo del porto in questo settore è stato
dato un significativo impulso dal lancio da parte della Adria
Transport di un servizio trisettimanale da e per Graz.
Il mercato austriaco, unitamente alla Svizzera ed alla Germania
meridionale, è estremamente importante per il porto italiano
di Trieste, fra i cui utenti principali si annoverano la Evergreen
Line e la UND Ro Ro.
Negli ultimi anni si è assistito all'immissione di
tonnellaggio molto maggiore da parte della Evergreen nei propri
servizi Adriatico/Estremo Oriente.
Inoltre, dal 2007 il vettore con sede a Taiwan lavora con la
Alpe Adria per fornire un servizio ferroviario fra il porto del Nord
Italia e Monaco.
Attualmente, poco più di un terzo dei traffici
containerizzati di Trieste vengono movimentati da e per il porto per
ferrovia, con una stima del 32% delle importazioni destinate in
Austria, Germania ed Ungheria.
Altrove, Fiume in Croazia - mediante il suo progetto di porta
d'accesso finalizzato al miglioramento del proprio sistema di
autostrade nell'hinterland - e Salonicco in Grecia hanno ambizioni
di movimentare una fetta più grossa dei traffici di box nei
Balcani.
L'approccio della TPA (Autorità Portuale di Salonicco)
per attirare questo traffico è di natura molteplice, data la
recente autorizzazione a porre in essere uno sviluppo trentennale,
mentre la concessione operativa per le proprie infrastrutture di
movimentazione dei contenitori al principale gruppo mondiale di
gestione dei terminal portuali, la Hutchison Port Holdings,
costituisce un elemento-chiave del processo.
Nel contempo, la TPA sta lavorando a stretto contatto con un
certo numero di soggetti interessati per valorizzare e migliorare la
propria offerta di trasporto combinato, valutando poi un certo
numero di altri provvedimenti, fra cui l'istituzione di sconti ed
incentivi sui prezzi inerenti ai traffici di transito e trasbordo da
e per il Mar Nero.
I nuovi porti stanno inoltre compiendo un deciso sforzo per
collegarsi al motore di crescita dell'Europa centro-orientale; uno
dei progetti più interessanti, al riguardo, è quello
di Valona, in Albania.
Anche se i piani recentemente presentati al governo albanese
dalla Zumax, una società di progettazione e gestione di
infrastrutture con sede a San Gallo, in Svizzera, riguardano la
costruzione di un porto di trasbordo dalla capacità di 1,5
milioni di TEU, il fatto che la città rientri nel Corridoio
VIII nell'ambito dei piani dell'Unione Europea le dà enormi
opportunità come porta d'accesso.
Secondo i programmi, il Corridoio VIII dovrebbe collegare l'area
italiana di Bari/Brindisi con Durazzo e Valona, Tirana, Cafasan,
Skopje, Sofia, Plovdiv e Burgas/Varna.
Per i Balcani, la lotta è già cominciata. (da:
Containerisation International, dicembre 2008, pag. 79)
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