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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 31 AGOSTO 2015
STUDI E RICERCHE
PREVISIONI SUL TRASPORTO MERCI SMINUITE DAL RALLENTAMENTO
CINESE
Il rallentamento dell'economia cinese ha costretto gli esperti a
ridurre le proprie previsioni sulla crescita nel 2015 in relazione
ai risultati produttivi nel paese ed è probabile che ciò
comporti una significativa rilevanza per le cifre globali inerenti
all'annata.
Nell'ambito della sua ultima ricerca, la Drewry con sede a
Londra calcola una crescita dei risultati produttivi portuali nella
Grande Cina di approssimativamente il 4,9%: un notevole ribasso,
questo, rispetto al 5,8% evidenziato nelle precedenti stime.
Poiché la Grande Cina, che comprende Hong Kong,
rappresenta il 30% circa delle movimentazioni containerizzate
totali, questo spostamento nella direzione dell'economia cinese
rappresenterebbe un deficit di circa 1,9 milioni di TEU.
La Drewry, peraltro, ammette che i rischi derivanti da un
rallentamento dei consumi cinesi per il trasporto marittimo di
container siano di gran lunga minori rispetto a quelli inerenti al
settore delle rinfuse secche, in cui i tentativi dei responsabili
politici di riequilibrare l'economia e di indurre la crescita in
misura minore rispetto agli investimenti e maggiore rispetto ai
servizi ed ai consumi sono stati avvertiti per lo più nei
mercati delle materie prime.
"Molti nel settore delle rinfuse secche non hanno compreso
il rallentamento degli investimenti cinesi in immobilizzazioni ed il
calo della domanda di materie prime come i minerali ferrosi, il
carbone ed il petrolio che sono sprofondati ad un punto basso come
non si vedeva da molti anni".
Anche così, la Drewry sostiene che i rischi nel settore
containerizzato "non siano trascurabili e contribuiranno a
rallentare la crescita del container in tutto il mondo".
La Drewry menziona gli ultimi dati sugli scambi di merci
pubblicati dalla World Trade Organization, un buon indicatore dei
volumi di traffico in mancanza di statistiche portuali leggibili,
disponibili e visibili in Cina, che mostra come le importazioni di
merci siano diminuite di qualcosa come il 15,5% nei primi sei mesi
del 2015 da un anno all'altro, mentre le esportazioni sono cresciute
solamente dell'1%.
Né i dati che si ottengono guardando avanti sono
incoraggianti.
L'analista si riferisce al Purchasing Managers Index ufficiale
pubblicato dalla China Federation of Logistics & Purchasing e
dall'Ufficio Nazionale di Statistica cinese, che a malapena si è
mantenuto al di sopra della linea dei 50 punti che indica una
crescita della produzione, mentre molti sottoindici si sono
contratti al di sotto dell'indice stesso.
"Il Caixin/Markit PMI, che tende ad effettuare sondaggi
sulle piccole-medie imprese in Cina, ha registrato un punteggio di
48,2 a luglio, in ribasso rispetto al 49,4 di giugno" afferma
la Drewry.
Questo non è stato solo il declino più rapido
degli ultimi 15 mesi, ma anche la più bassa lettura da aprile
del 2014.
L'ultima ricerca della HSBC ha rivelato che il calo
dell'attività produttiva a luglio è stato più
grave di quanto originariamente previsto.
Il China Manufacturing PMI di luglio dell'analista è
diminuito sino a 47,8 nella lettura finale, in ribasso rispetto alla
lettura provvisoria di 48,2.
La HSBC sostiene che sia la domanda nazionale sia quella esterna
sono state deboli il mese scorso e che gli indici dei prezzi si
erano contratti ad un ritmo più veloce rispetto a quelli di
giugno.
Anche "le nuove ordinazioni" sottoindice di luglio
della HSBC sono cadute al loro livello più basso da marzo del
2014, mentre "il prodotto" è calato al suo livello
più basso da novembre 2011.
"Anche il Purchasing Managers Index ufficiale è
stato più debole di quanto ci si aspettasse per il mese di
luglio, cosa che suggerisce come il settore manifatturiero possa
nuovamente aver perduto il suo slancio" si legge nel rapporto.
"Ci aspettiamo che le politiche sia monetaria sia fiscale
siano più di aiuto nei mesi a venire".
Ciononostante, la fiacca domanda europea ed il rallentamento
della crescita economica cinese non stanno smorzando le aspettative
relative ai volumi dei principali spedizionieri in Asia, secondo
fonti del settore che si aspettano che il trasporto merci dall'Asia
all'Europa si riprenda nelle settimane a venire ed affermano che la
crescita della classe media in Asia sta mantenendo alta la domanda
di merci di origine europea.
Dal momento che il mercato azionario ha sofferto importanti
perdite nelle ultime settimane, la maggior parte degli economisti ha
ora declassato le previsioni di crescita del PIL per la Cina nel
2015 al di sotto del 7%.
Tuttavia, Paul Tsui, l'ultimo ex presidente della Hong Kong
Association of Freight Forwarding & Logistics e della Federation
of Asia Pacific Aircargo Associations, afferma di confidare che la
domanda si riprenda il mese prossimo.
"Ci aspettiamo che il trasporto merci dall'Asia all'Europa
si incrementi" ha aggiunto.
"D'altro canto, anche la crescita della classe media in
Asia tiene alta la domanda di merci dall'Europa all'Asia".
Anche David Goldberg, vice presidente anziano per il trasporto
merci marittimo alla DHL Global Forwarding Asia Pacific, è
ottimista per quanto riguarda le esportazioni in uscita dalla Cina.
"Giugno e luglio rappresentano la tipica stagione delle
vacanze con tanta gente va in ferie con le proprie famiglie" ha
detto.
"Ci aspetteremmo che le attività si incrementino
quando la gente tornerà al lavoro.
I volumi diretti in Europa si sono ridotti a causa dello
squilibrio fra domanda ed offerta di spazi ma per gli Stati Uniti e
l'Asia i volumi sono ancora costanti.
Io ritengo che la domanda di esportazioni migliorerà fra
la terza e la quarta settimana di agosto e che i volumi annuali
siano più o meno gli stessi dell'anno scorso.
La Cina continua ad essere il fattore-chiave del mondo".
Secondo Goldberg, anche l'alta stagione di quest'anno potrebbe
offrire un impulso sostenuto agli spedizionieri in quanto le imprese
si stanno attrezzando per il periodo delle ferie del quarto
trimestre.
"Anche se la tipica alta stagione ha subito un calo del
corso di diversi anni recenti e l'accumulo delle scorte si allunga
maggiormente rispetto al repentino picco cui eravamo soliti
assistere 5-10 anni fa, noi ci aspettiamo ancora un aumento delle
attività nel terzo e nel quarto trimestre" afferma.
Goldberg ha inoltre detto che non ci sono stati significativi
cambiamenti nei modelli di spedizione per le esportazioni cinesi
malgrado le prospettive economiche in ribasso.
"Abbiamo clienti che tendono al rialzo ed altri al ribasso
in tutti i mercati" afferma.
"Abbiamo ancora spazio per la crescita in Asia,
specialmente in Cina, ed abbiamo perseguito tale obiettivo portando
a bordo nuove attività in tutti i mercati, in particolare
quello interasiatico".
Goldberg aggiunge che la razionalizzazione del servizio di linea
e la costituzione di alleanze aveva ridotto le possibilità di
scelta per i caricatori ma anche creato nuove opportunità per
gli spedizionieri.
"Abbiamo visto che gli spedizionieri sono diventati
un'opzione maggiormente preferita, anche per quei clienti che da
sempre contrattano direttamente con il vettore" dichiara
Goldberg.
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