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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 15 NOVEMBRE 2015
LEGISLAZIONE
LA COMMISSIONE EUROPA DESTINA MILIARDI AD INFRASTRUTTURE DI
TRASPORTO SU LARGA SCALA
La Commissione Europea si appresta ad alimentare con propri
fondi i progetti di trasporto in tutta Europa e concentrerà
la propria attenzione sulle grandi infrastrutture e sulla tecnologia
per la gestione dei traffici.
I critici della nuova tornata di investimenti della Commissione
affermano che essa si lascia alle spalle le piccole infrastrutture
di trasporto che hanno tanto bisogno di finanziamenti pubblici.
In totale 7,56 miliardi di euro di assegnazioni verranno
sborsati dal Meccanismo per Collegare l'Europa, un fondo dal valore
complessivo di 30 miliardi di euro, di cui 24 miliardi dedicati alle
infrastrutture di trasporto.
L'organo esecutivo ha iniziato il 6 novembre ad accettare le
richieste relative alla seconda tornata di finanziamenti del
programma e rivedrà le proposte all'inizio dell'anno
prossimo, mentre il pagamento è programmato per settembre del
2016.
La maggior parte dei finanziamenti - 6,47 miliardi di euro -
andranno agli stati membri che ricevono fondi di coesione: Slovenia,
Grecia, Slovacchia, Polonia, Romania, Ungheria, Lettonia, Bulgaria,
Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Lituania, Malta e
Portogallo.
Il commissario ai trasporti Violeta Bulc ha dichiarato il 5
novembre scorso che i fondi saranno destinati a grandi
infrastrutture e si suppone che essi si attiveranno per soddisfare
gli obiettivi del mercato unico digitale della Commissione mediante
il finanziamento dei progetti ad alta tecnologia.
Le caratteristiche del trasporto digitale che andranno a
raccogliere alcuni dei fondi comprendono i sistemi di trasporto
intelligente che la Commissione spera possano ridurre la congestione
dei traffici e l'uso del carburante.
La Commissione fa pieno affidamento sul proprio programma Cielo
Unico Europeo per riformare la gestione del traffico aereo nella
nuova tornata di finanziamenti.
I progetti presentati a questo titolo dovrebbero ricevere più
denaro di qualsiasi altro tipo di infrastruttura individuato: 515
milioni di euro per tutti gli stati membri e 300 milioni di euro per
quelli che ricevono fondi di coesione.
Gli stati membri hanno tirato in lungo l'implementazione del
Cielo Unico Europeo, i cui lavori sono durati un decennio.
Il vicepresidente della Commissione Jyrki Katainen ed il
commissario ai trasporti Violeta Bulc hanno dichiarato nel corso di
una conferenza stampa che le assegnazione di fondi tramite il
Meccanismo per Collegare l'Europa possono essere combinate con mutui
concessi dalla Banca Europea degli Investimenti o dal Fondo Europeo
per gli Investimenti strategici e mirano ad ottenere corrispondenti
investimenti privati.
I progetti che sono già ben sviluppati, con probabilità
di attirare denaro privato ed in zone trafficate, avranno la
priorità nelle assegnazioni.
"Spero che gli stati membri colgano questa opportunità
e si presentino con progetti davvero solidi e maturi" ha detto
la Bulc.
L'enorme importo complessivo di 5 miliardi di euro, la fetta più
grossa dei nuovi fondi per i trasporti, sarà indirizzato
verso le infrastrutture da costruire nei nove "corridoi",
le reti regionali in tutta Europa che la Commissione vuole
realizzare mediante una varietà di diverse modalità di
trasporto.
Mancano ancora i fondi per parti di quelle reti in diversi stati
membri che ricevono i fondi di coesione, fra cui la Slovacchia, la
Slovenia e la Polonia.
I parlamentari europei hanno già approvato i piani
dell'esecutivo di disseminare i fondi per le linee di trasporto
transfrontaliere; anche i governi locali hanno fatto sapere il
proprio supporto.
Peraltro, alcuni critici sostengono che l'attenzione della
Commissione sulle grandi infrastrutture non potrà colmare i
vuoti esistenti nelle comunità minori, dove gli investimenti
sono scarsi e hanno meno probabilità di essere effettuati da
società private.
Il parlamentare europeo tedesco Michael Cramer (Verdi),
presidente della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo, ha
chiesto alla Commissione di indirizzare i fondi verso i piccoli
progetto di trasporto, compresi quelli del Piano Juncker da 315
miliardi di euro.
"Cerchiamo di essere intelligenti e mettiamo il recupero
delle piccole sezioni ferroviarie transfrontaliere prima della
costruzione di nuovi progetti su larga scala" ha dichiarato
Cramer a proposito del nuovo invito a presentare proposte da parte
della Commissione Europea.
Cramer ha definito un segnale positivo il fatto che i
finanziamenti stiano andando al trasporto ferroviario ed a
"tecnologie innovative, come il più moderno sistema di
controllo dei treni al mondo, lo ERTMS".
Gli stati membri che ricevono fondi di coesione avranno accesso
ai 200 milioni di euro dedicati all'ERTMS, un importante strumento
innovativo che sostituirà i sistemi nazionali europei di
controllo dei treni con uno standard transfrontaliero.
Lo stesso importo sarà separatamente a disposizione di
tutti gli stati membri dell'Unione Europea.
Anche se l'ERTMS è finanziato meglio di diversi altri
programmi previsti dal piano della Commissione, riceverà meno
della metà dei fondi dedicati ai progetti del Cielo Unico
Europeo.
I responsabili della DG MOVE presenteranno il progetto per la
seconda tornata di finanziamenti il 9 novembre in occasione di una
riunione della Commissione Trasporti al Parlamento Europeo.
Peraltro, fonti interne all'organo esecutivo insistono sul fatto
che il denaro dello Strumento per Collegare l'Europa non si adatta a
progetti su piccola scala e si attaglierebbe meglio alla
realizzazione delle nove grandi tratte di corridoio ad alta velocità
entro la loro data limite del 2030.
I funzionari della Commissione affermano che, colmando le parti
mancanti delle principali tratte di trasporto, saranno agevolati i
viaggi fra i centri economici e le città, i porti e gli altri
hub di trasporto, mentre le questioni inerenti le tratte minori
saranno lasciate ad altri programmi di finanziamento.
Dopo una disputa fra la Commissione Europea ed il Parlamento
Europeo all'inizio di quest'anno, i recenti tagli ai fondi dello
Strumento per Collegare l'Europa sono stati limitati a 200 milioni.
La Commissione aveva in origine programmato di prelevare un
maggiore importo dal programma per finanziare il Piano Juncker.
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