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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 31 OTTOBRE 2017
TRASPORTO MARITTIMO
LA DREWRY PREVEDE UNA CRESCITA DEL 4% PER I TRAFFICI
CONTAINERIZZATI
Alla conferenza TOC si è sentito dire che la crescita più
lenta e le difficoltà derivanti dal consolidamento del
vettore renderanno difficile sviluppare nuovi terminal su terreni
edificabili.
Parlando in occasione della recente TOC Container Supply
Chain Conference di Lima, in Perù, Dinesh Sharma,
direttore della ditta di consulenze in materia di shipping Drewry,
ha detto che il consulente adesso prevede che i traffici
containerizzati globali mostreranno un tasso di crescita medio del
4% per i prossimi cinque anni.
Ciò apporterà al trasporto marittimo oltre 14
milioni di TEU di nuovi carichi ed indurrà un aumento dei
volumi portuali globali di 160 milioni di TEU.
La crescita, tuttavia, non sarà distribuita in modo
uniforme.
Commentando in relazione alle Americhe, Dinesh ha affermato che
la Drewry prevede una crescita del 3% per il Nordamerica, in cui la
costa occidentale crescerà in prossimità del 3% mentre
le coste orientale e del Messico saranno "leggermente più
veloci".
In Sudamerica la Drewry ravvisa una costa orientale in crescita
al 3% dal 2018, mentre la costa occidentale crescerà ad una
media del 4% nel corso del periodo quinquennale, rendendola così
il mercato dalle migliori prestazioni nelle Americhe.
Parlando nella stessa sessione della conferenza Ricardo Sánchez,
funzionario responsabile della divisione risorse naturali ed
infrastrutture presso la Commissione Economica per l'America Latina
ed i Caraibi, ha sottolineato che il PIL globale è ancora in
una fase di crescita più lenta rispetto a quella degli anni
precedenti quando i volumi portuali si erano espansi rapidamente.
C'è qualche buona notizia: rispetto al 2016 la domanda
nazionale in Sudamerica sta nuovamente crescendo e "stiamo
assistendo a qualche fattore positivo e ad un maggiore ottimismo"
afferma Sánchez.
Tuttavia le prospettive per i porti sono "inficiate dallo
stress" indotto dalle nuove alleanze e dalle navi più
grandi che stanno portando in alto i costi operativi e la copertura
richiesta di capitale.
La crescita relativamente bassa e le difficili condizioni di
mercato stanno rendendo poco allettante al momento lo sviluppo di
nuovi terminal in Sudamerica.
Enno Koll, responsabile per l'America Latina della PSA
International, ha detto che l'operatore con sede a Singapore dispone
di quattro terminal in Sudamerica (compreso uno a Cuba) ma che le
attuali condizioni non sono giuste per lo sviluppo di nuovi siti.
"Per costruire un nuovo porto occorre una crescita dal 7 al
9 per cento" afferma "e quindi non stanno per arrivare
nuovi terminal".
Koll nota altresì che quando la crescita è più
bassa i terminal debbono puntare a rubarsi i volumi l'un l'altro,
mentre allo stesso tempo il numero dei vettori che si assottiglia
sta a significare che questo approccio comporta uno scenario del
tipo "il vincitore prende tutto" in cui alcuni terminal
vengono fatti fuori del tutto.
Oggi, ha aggiunto, un terminal ha assolutamente bisogno di
assicurarsi una delle tre principali alleanze per essere redditizio
ed anche in quel caso ci sono notevoli problematiche.
Le grandi navi richiedono più infrastrutture ed
investimenti, mentre nel contempo l'investimento in hardware non è
garanzia di successo. Di fronte ad un mercato dalla crescita bassa
ai terminal occorrono nuove strategie.
La PSA International "non sta pensando fuori dagli schemi"
e si concentra sull'identificazione dei carichi nei contenitori e
sulla comprensione di come possa agire in partenariato con i clienti
per il reciproco successo.
Essa sta inoltre osservando attentamente i cambiamenti
destabilizzanti dal momento che nuovi soggetti come Amazon estendono
il loro raggio d'azione nella logistica.
Koll ha evidenziato come il modo in cui Uber ha destabilizzato
il mercato dei taxi "abbia aperto gli occhi" alla PSA e
come l'intero settore dello shipping debba iniziare a "pensare
a chi potrebbe prendersi le nostre attività".
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