Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXVI - Numero 15 MAGGIO 2018
STUDI E RICERCHE
I TRAFFICI VIA MARE DELLA CINA: UNA SPETTACOLARE TENDENZA AL
RIALZO
Negli ultimi due anni si è assistito alla ripresa di una
vivace crescita degli enormi traffici via mare della Cina,
successivamente al precedente brusco rallentamento della tendenza al
rialzo.
Il potenziale per una ulteriore espansione in futuro è
ancora visibile, ma non è facile prevedere con precisione
come evolveranno alcuni aspetti.
L'aggiungersi a questa combinazione di una disputa commerciale
con implicazioni negative amplifica l'incertezza circa le
prospettive.
L'evoluzione di questa componente globale dei traffici via mare
è particolarmente avvincente, date le sue grandissime
dimensioni ed il suo consistente contributo all'espansione
complessiva dei traffici.
Le importazioni della Cina sono cresciute sino a costituire più
di un quinto del totale mondiale.
Nel corso dell'ultimo decennio, metà della crescita dei
volumi dei carichi globali movimentati ha ricevuto il contributo dei
volumi di importazione aggiuntivi in Cina.
La storia di trasporto marittimo del secolo
Sebbene l'identificazione della più significativa storia
di trasporto marittimo del 21° secolo sia per certi versi una
questione di opinioni, l'impatto dei traffici via mare della Cina in
espansione è una buona candidata al titolo.
Le ramificazioni per i versanti sia della domanda che, a sua
volta, dell'offerta del mercato mondiale di trasporto marittimo sono
state imponenti.
Le importazioni in aumento in Cina hanno apportato un potente
contributo al periodo antecedente al 2008 dei sostenuti mercati
mondiali di trasporto marittimo.
Il prolungato "boom durato due vite intere" del
mercato del trasporto di rinfuse secche terminato nel 2008 ha
rispecchiato questa influenza.
Di conseguenza, nel corso dell'ultimo decennio a partire dal
momento di quella forte fase di mercato le importazioni in Cina
hanno assicurato un prezioso supporto ai mercati delle rinfusiere,
petroliere, portacontainer e gasiere.
Possiamo affermare che quel supporto ha incoraggiato la
sopravvalutazione collettiva degli armatori del potenziale di
crescita dei traffici via mare negli ultimi dieci anni, comportando
una eccessiva crescita della flotta mondiale, un serio eccesso di
capacità e modesti mercati dei noli per la maggior parte del
periodo.
Alcune statistiche evidenziato queste osservazioni.
Il principale punto focale è quello del quadro delle
importazioni ed è in questa categoria che si è
assistito all'impatto più grosso.
Anche fra gli esportatori la Cina è un elemento di
notevoli dimensioni cresciuto nel corso dell'ultimo decennio e di un
periodo più lungo, ma tale ampliamento è stato
relativamente piccolo.
La tendenza al rialzo nelle importazioni è stata
notevole.
Nel 2017, le importazioni di tutti i tipi di carico in Cina
(rinfuse secche, petrolio, gas, spedizioni containerizzate ed altri
carichi) sono cresciute di 182 milioni di tonnellate ovvero dell'8%
rispetto all'anno precedente secondo i calcoli della Clarksons
Research.
Questo incremento ha fatto seguito ad un aumento del 7% nel
2016.
I ritmi di crescita annua negli ultimi dieci anni sono oscillati
fra l'1% nel 2015 (il più lento) ed il 37% nel 2009 (il più
rapido).
L'impennata del 2009 è stata quella di un'annata
eccezionale, derivante dalla vigorosa espansione dell'economia e
dell'industria cinesi che ha contribuito sensibilmente alla ripresa
mondiale dalla depressione.
Fatta eccezione per quella insolita prestazione, i tassi di
crescita più alti nelle importazioni della Cina di tutti i
tipi di carico sono stati quelli registrati dal 2011 al 2013, quando
si è assistito ad aumenti annui dell'11-12%.
La crescita annua media per l'intero periodo dal 2007 al 2017 è
stata del 10,2%.
Importazioni eccezionali, buone esportazioni
Osservando maggiormente in dettaglio l'espansione nel corso
dell'ultimo decennio, ne esce rafforzata l'impressione di una
tendenza al rialzo davvero notevole.
Le importazioni annue di tutti i carichi di origine marittima in
Cina sono salite del 163% rispetto ai volumi del 2007, raggiungendo
i 2.437 milioni di tonnellate nel 2017.
Le importazioni di rinfuse secche, l'elemento maggiore, sono
state la categoria dalla crescita più rapida nel corso di
dieci anni, essendo aumentate del 191% per 1.730 milioni di
tonnellate.
La seconda maggiore componente, il petrolio (il greggio più
i prodotti) ha assistito ad un incremento percentuale di 129 punti
per 416 milioni di tonnellate.
Nel segmento delle merci containerizzate, la crescita è
stata del 43% per 117 milioni di tonnellate.
Tutti gli altri carichi messi assieme si sono incrementati del
149% per 175 milioni di tonnellate.
Il riferimento dell'espansione delle importazioni complessive
della Cina alle prestazioni dei traffici mondiali via mare nel loro
complesso è significativo.
Le importazioni annuali di tutti i tipi di carico in Cina sono
cresciute di 1.510 milioni di tonnellate nei dieci anni che vanno
fino al 2017, equivalendo al 49% della crescita mondiale delle
importazioni, secondo i dati della Clarksons Research.
Le importazioni annue in tutti gli altri paesi messi assieme
sono cresciute di 1.593 milioni di tonnellate, il che equivale a
dire che c'è stata una crescita del 51% delle importazioni
mondiali.
Pertanto si può constatare come la Cina abbia contribuito
quasi quanto tutti gli altri paesi messi assieme all'ampliamento dei
traffici globali nel corso del periodo in questione.
Di conseguenza, le importazioni (in ordine a tutti i tipi di
carico) della Cina sono aumentate in percentuale dei traffici
globali via mare.
Dall'11% del totale mondiale nel 2007 (e, prima ancora, dal 5-6%
nei primi anni 2000), la percentuale si è quasi raddoppiata
sino ad una quota del 21% nel 2017.
Confrontando le esportazioni con le importazioni, i volumi in
esportazione sono stati inferiori di un quarto rispetto alle
importazioni complessive.
La crescita delle esportazioni annue via mare della Cina di
tutti i carichi è stata di un modesto 19% nel corso degli
ultimi dieci anni.
Il totale ha raggiunto i 563 milioni di tonnellate nel 2017.
C'è stato un calo del 3% l'anno scorso dopo un paio di
modesti aumenti.
La categoria maggiore è stata quella dei carichi di
rinfuse secche, che ne ha rappresentato i due quinti, anche se i
carichi containerizzati sono stati quasi altrettanto grandi.
Questo breve viaggio nella statistica dimostra il ruolo della
Cina con la sua quota ingrandita dei traffici via mare globali.
Se si considera anche che essa ha assicurato la metà
dell'aumento dei volumi di traffici globali nel corso dell'ultimo
decennio, l'attenzione che tale tendenza attira nei mercati dello
shipping è giustificata.
Potenti motori macroeconomici
Diversi generali, ed in qualche caso più specifici,
influssi sono stati determinanti nel sostenere la vigorosa tendenza
dei traffici cinesi.
A sostegno di questo modello ci sono state la generalmente
diffusa influenza del solido progresso dell'economia nazionale e le
caratteristiche di quella sostenuta prestazione.
Pur dimostrando una tendenza alla decelerazione nel corso
dell'ultimo decennio, l'economia cinese è comunque riuscita
ad evitare un aumento dei periodi di estrema debolezza e lo slancio
è stato per lo più ben supportato.
Ci sono state fasi in cui le preoccupazioni (specialmente fra
gli osservatori esterni) circa le prospettive sono state accresciute
dai segnali secondo i quali gli influssi negativi dovevano diventare
prominenti.
Sono state ripristinate condizioni più solide, di solito
con l'assistenza dei programmi di stimolo del governo e, sulla base
delle cifre ufficiali relative al PIL, è stato limitato
qualsiasi peggioramento.
Gli aumenti percentuali annui a doppia cifra del PIL sono
terminati, con una eccezione, prima della crisi finanziaria globale
e della recessione.
Ma anche al culmine di quella crisi nel 2008 e 2009 la Cina è
stata in grado di conseguire una sana crescita annua rispettivamente
nell'ordine del 9,6% e 9,2%, malgrado si sia trattato di un brusco
rallentamento rispetto al 14,2% riportato nel 2007.
L'eccezione al conseguente modello inferiore ai tassi del dieci
per cento è stata quella di un breve rilancio sino al 10,6%
nel 2010 quando il mondo era in ripresa.
In seguito, si è radicata una tendenza al rallentamento.
Dopo un ancor solido 9,5% nel 2011, una crescita più
lenta è divenuta la norma.
Dal 2012 al 2014 è stata registrata una media annua del
7,7%, seguita da una media del 6,8% dal 2015 al 2017.
Gli altri indicatori dell'attività economica in Cina sono
stati sostanzialmente in linea con questo modello di evoluzione.
Malgrado i dubbi fra gli economisti esterni in ordine a quanto
precisamente i dati riportati ufficialmente dalla Cina circa il PIL
riflettessero il vero quadro dell'evoluzione dell'attività
economica, è chiaro che molte grandi componenti hanno
continuato a crescere decisamente, con differenze.
Aspetti del cambiamento
Quali altre e più dirette incidenze hanno contribuito
alla tendenza dei traffici via mare della Cina?
Gran parte di tali incidenze sono state positive.
Le importazioni in crescita sono state lo specchio di vigorose
tendenze di consumo dal momento che l'espansione della domanda per i
prodotti dei singoli settori ha spronato i volumi produttivi in
aumento.
Quando la produzione nazionale delle materie prime - come i
minerali di ferro, il carbone, il petrolio greggio ed il gas - si è
dimostrata sempre più inadeguata, sono state necessarie
importazioni su larga scala.
Le provviste estere sono state spesso più competitive di
quelle nazionali, in conseguenza della superiore qualità o
del costo inferiore o di entrambe le cose.
In diversi traffici anche l'esigenza di accumulare scorte ha
rafforzato la prevalente tendenza al rialzo.
In alcuni casi la formazione delle scorte sembra essere stata
dovuta principalmente all'imperativo commerciale di far sì
che venissero mantenute le forniture nel caso che si verificasse
qualche temporaneo problema nei traffici.
A fianco di tale ragione, la politica del governo di costituire
grandi scorte strategiche ha dato ulteriore impulso alle
importazioni.
La realizzazione di un'estesa capacità di stoccaggio del
petrolio greggio è stata una caratteristica specialmente
notevole e la progressiva saturazione di queste strutture ha
comportato un grosso impatto.
Un altro aspetto dell'azione governativa è quello della
politica energetica.
Gli effetti sulle importazioni di carburante sono stati di varia
natura.
La Cina è passata stabilmente a risorse energetiche più
pulite negli ultimi anni, nel tentativo di ridurre l'affidamento
alla combustione di carbone, con implicazioni negative sulle
importazioni.
Anche se il carbone resta la maggiore fonte di energia, le
alternative del gas naturale, unitamente all'energia rinnovabile
eolica e solare, vengono ora promosse intensamente, mentre vengono
favorite anche l'energia idroelettrica e quella nucleare.
L'intensificazione della pressione a ridurre l'inquinamento
atmosferico eccessivamente grave in città e paesi ha
giustificato questi obiettivi della politica.
La politica governativa nel settore agricolo ha causato alcuni
effetti significativi.
Il limitato supporto alla produzione nazionale di semi di soia
ha comportato il potenziamento del ruolo delle importazioni, dal
momento che essi costituiscono il maggior quantitativo singolo di
derrate agricole importate dalla Cina.
L'aumento delle scorte strategiche ufficiali di soia vi ha dato
ulteriore impulso.
Per contro, la politica governativa nel corso degli ultimi due
anni di riduzione delle scorte eccessive di mais si è
rispecchiata nella limitazione delle importazioni di cereali per
l'alimentazione del bestiame.
L'evoluzione dei singoli traffici
Quando si esaminano più da vicino le singole categorie
dei traffici via mare della Cina, emergono diverse caratteristiche.
Nell'ambito della categoria dei traffici in importazione, le
rinfuse secche sono l'elemento dominante, costituendo il 71% del
totale generale nel 2017.
Quanto al resto, il petrolio è il secondo in classifica
con il 17%, seguito dai volumi containerizzati al 5% e da gli altri
carichi con il 7%.
Nell'ambito della categoria dei traffici in esportazione, i
maggiori articoli includono i beni manufatti containerizzati, le
rinfuse secche di cui i prodotti in acciaio rappresentano la
porzione maggiore ed i prodotti petroliferi lavorati.
All'avanguardia dell'espansione dei traffici, le importazioni di
rinfuse secche sono state quelle con le migliori prestazioni,
contribuendo alla sensazionale crescita nel corso dell'ultimo
decennio.
In particolare i minerali di ferro sono divenuti di gran lunga
la maggiore componente singola ed ora comprende oltre i due quinti
delle intere importazioni della Cina di tutti i tipi sulla base dei
volumi dell'anno scorso.
Nell'ambito del totale della categoria delle rinfuse secche, i
minerali di ferro rappresentano i tre quinti.
Altri rilevanti rinfuse sono il carbone, i cereali ed i semi
oleosi (specialmente i semi di soia), la bauxite e l'allumina, il
nickel e gli altri metalli, nonché i prodotti forestali.
Le importazioni di minerali ferrosi negli ultimi due anni hanno
superato il miliardo di tonnellate annue, avendo quelle via mare
raggiunto in totale gli 1,06 miliardi nel 2017, un aumento di quasi
tre volte dei volumi annui nel corso dell'ultimo decennio.
Questa tendenza verso l'alto ha rispecchiato l'aumento della
produzione di acciaio e la crescita dell'uso di metalli, nel
contesto di un rafforzamento della domanda di acciaio da parte delle
attività di costruzione e delle industrie manifatturiere.
La produzione annua di acciaio grezzo in Cina è salita
del 70% negli ultimi dieci anni sino a 832 milioni di tonnellate nel
2017.
La preferenza in evoluzione per i metalli di alta qualità
forniti dall'estero, che hanno progressivamente rimpiazzato i
fornitori nazionali di minerali ferrosi a bassa qualità, ha
ulteriormente dato slancio alle importazioni.
Si è assistito ad una rapida crescita delle importazioni
di carbone nel corso del quinquennio terminato nel 2013, a partire
dal quale anno i totali sono stati inferiori rispetto al culmine.
Nel 2016 e nel 2017 i volumi di quasi 227-230 milioni di
tonnellate annue sono stati di cinque volte superiori rispetto ai
livelli visti un decennio prima.
Il carbone per caldaie destinato alle centrali elettriche è
il mercato più grande.
Le forniture estere sono state spesso più competitive
rispetto alla produzione delle miniere nazionali cinesi, che
producono carbone su vasta scala.
Anche i cambiamenti nei modelli di consumo, delle scorte e delle
politiche governative hanno avuto un impatto sulle importazioni.
Le misure prese per ridurre l'uso del carbone per motivi
ambientali hanno comportato recentemente notevoli limitazioni.
Nell'ambito delle categorie dei cereali e dei semi oleosi, la
parte maggiore è costituita dai semi di soia, che hanno
seguito una tendenza in forte aumento.
Le importazioni via mare di cereali e semi di soia hanno
raggiunto i 116 milioni di tonnellate nel 2017, una crescita
maggiore di tre volte rispetto ai volumi dei dieci anni precedenti.
Il consumo in espansione della farina di soia da parte dei
produttori di cibo per il bestiame, nonché l'uso dell'olio di
soia nella produzione di alimentari, è stata in gran parte
agevolata dall'importazione di semi da schiacciare, dal momento che
i raccolti nazionali cinesi di semi sono relativamente piccoli.
Oltre il novanta per cento delle importazioni via mare di
petrolio della Cina per un totale di 416 di milioni di tonnellate
l'anno scorso sono consistiti di petrolio greggio, per un ammontare
di 386 milioni di tonnellate.
Il totale complessivo è stato di oltre il doppio dei
volumi conseguiti nel decennio precedente ma la crescita si è
concentrata nella quota del greggio.
Al contrario le importazioni dei prodotti petroliferi sono
diminuite, in un contesto di espansione della capacità di
raffinazione che ha inoltre consentito un numero maggiore di
spedizioni di prodotti alla volta dei mercati di esportazione.
Il consumo in decisa crescita da parte degli autoveicoli e del
settore petrochimico, unitamente alla limitata crescita della
produzione petrolifera nazionale, ha dato impulso alla tendenza
all'esportazione.
Sebbene le esportazioni containerizzate dalla Cina costituiscano
la parte più visibile di tutte dei traffici mondiali, anche
le importazioni containerizzate sono voluminose.
Le importazioni via mare, definite nelle statistiche della
Clarksons Research come carichi "containerizzabili",
l'anno scorso sono state circa la metà del livello delle
esportazioni containerizzate che hanno totalizzato 234 milioni di
tonnellate.
Mentre le importazioni annue sono cresciute del 43% lo scorso
decennio, le esportazioni sono cresciute in modo simile del 45%.
Questi intensi traffici consistono per lo più in articoli
manufatti o semimanufatti di molti tipi e varietà che
rispecchiano il ruolo della Cina come uno dei principali paesi
produttori.
Un altro notevole contribuente ai traffici sono state le
importazioni di gas naturale liquefatto.
Queste ultime sono salite fino a 38 milioni di tonnellate nel
2017 rispetto ai 3 milioni di tonnellate del decennio precedente,
una rapida ascesa che ha compreso un quantitativo più che
raddoppiato negli ultimi quattro anni dal momento che un maggiore
accento è stato posto sulle fonti di energia più
pulita e nuovi impianti di liquefazione hanno iniziato ad essere
operativi.
Il gas viene consumato per lo più nelle centrali
elettriche e da parte di utenti residenziali.
Allentamento dei fattori di espansione?
Com'è probabile che evolvano queste tendenze in futuro?
Per il settore del trasporto marittimo globale, l'ulteriore
crescita dei traffici via mare della Cina è vista come un
contribuente di valore potenzialmente alto alla praticabilità
del mercato del trasporto merci.
Fra gli armatori in particolare la logica sottostante alle
strategie d'investimento in capacità è spesso,
implicitamente od esplicitamente, fondata sul presupposto che
l'impostazione generale dei traffici e specialmente della domanda
d'importazioni in Cina rimarrà positiva.
Molti previsori condividono questa prospettiva sostanzialmente
ottimista, per quanto i gradi di ottimismo varino.
Le aspettative in ordine al periodo di breve termine di dodici
mesi o giù di lì spesso suggeriscono significativi
incrementi dei volumi in numerosi traffici cinesi.
I pareri orientati ad un futuro più lontano, pur
mantenendo un atteggiamento generalmente positivo, sono
inevitabilmente più vaghi, rispecchiando i grandi fattori
imponderabili e le grandi incertezze che circondano gli eventi non
solo in Cina ma in tutto il mondo.
Fra i principali traffici di importazione in Cina, dai quali il
settore del trasporto marittimo mondiale è diventato assai
dipendente, le prospettive di crescita non sono favorevoli in modo
uniforme.