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CONTINUANO NEL PORTO DI GENOVA LE PROTESTE DI AUTOTRASPORTATORI E DIPENDENTI DELL'AUTORITA' PORTUALE
Alle 18:00 di questa sera, in un nuovo incontro promosso dall'ente portuale, autotrasportatori, terminalisti, agenti marittimi e spedizionieri, si incontreranno per cercare di sciogliere i nodi che bloccano lo scalo
17 dicembre 1997
L'astensione degli autotrasportatori dai servizi, iniziata lunedì nel porto di Genova, sta mettendo in difficoltà lo scalo.
Venerdì scorso Giuliano Gallanti, presidente della locale Autorità Portuale, aveva tentato di trovare una mediazione tra le diverse categorie interessate, invitandone i rappresentanti a palazzo San Giorgio (inforMARE del 12 dicembre). In quella occasione gli autotrasporti avevano portato i motivi della protesta, avevano ribadito le loro richieste e confermato l'intenzione di fermare i propri mezzi dal 15 dicembre. Un'astensione dai servizi che non coinvolge gli autotrasportatori stranieri e che - chissà perché - non è mai stata chiamata 'sciopero'.
Nelle prime 24 ore di agitazione il ridotto numero delle navi in arrivo aveva limitato i danni. Da martedì invece il traffico è tornato ai livelli consueti: si fa quindi sempre più stringente la necessità di trovare una via d'uscita, un accordo.
La situazione è anche aggravata dalla contemporanea protesta del personale dell'Autorità Portuale, che chiede l'approvazione di provvedimenti legislativi che consentirebbero - tra l'altro - di effettuare circa 150 prepensionamenti all'interno dell'ente. Dopo una missione infruttuosa dei delegati sindacali a Roma (inforMARE del 2 dicembre) i dipendenti dell'AP, tra cui quelli impegnati nel settore delle manovre ferroviarie, sono infatti praticamente in stato di 'agitazione permanente'.
Questa sera alle 18:00 Giuliano Gallanti proverà nuovamente a trovare una soluzione. Ha infatti convocato per la seconda volta le categorie incontrate venerdì scorso: autotrasportatori, terminalisti, agenti marittimi e spedizionieri.
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