La Baltic Shipping Company di Pietroburgo cerca di vendere alcune delle sue navi per pagare la massa di debiti che l'opprime, che è molto alta. Nei giorni scorsi ha ceduto a un compratore cipriota la nave crociera "Konstantin Simonov" di 12.611 tonnellate di stazza lorda, costruzione 1982, che era stata bloccata dalle autorità tedesche nello scorso maggio nel porto di Kiel, dove aveva accumulato debiti per 700.000 marchi. La Baltic Shipping Company aveva cercato già di vendere la nave nello scorso settembre, ma aveva rifiutato un'offerta di 600.000 marchi contro un valore stimato dell'unità di circa 9 milioni di marchi. Ora la vendita è avvenuta per 6,97 milioni di marchi. Nei giorni scorsi era stata messa all'asta la "Kapitan Aristov" di 490 tsl, dal 5 settembre sotto sequestro a St. Petersburg. In questi giorni inoltre vengono offerte in vendita a San Pietroburgo la "Kapitan Volodin" di 309 tsl e la "Priozersk" di 11.397 tsl; il 15 novembre a Kiel è stata la volta della "Inzhener Machulskiy" di 8301 tsl (costruzione 1974). Altre navi che verranno vendute all'asta sono la "Kovrov" di 16.075 tsl sotto sequestro dal 3 maggio a Tahiti e la "Stakhanovets Kotov" di 9226 tsl bloccata dal 1° ottobre a Singapore. Sono già state vendute all'asta nei mesi scorsi la "Ilich" di 12.281 tsl (28 agosto a Stoccolma), la "Kingisepp" di 2.873 tsl (a Eleusis), la "Nadezhda Krupskaya" di 11.397 tsl (10 settembre a Durban) e la "Samarkand" di 15.893 tsl (18 ottobre a Dunkerque).
La Baltic vuol vendere ancora una ventina di unità per pagare i creditori, che sono molti, come è testimoniato dal gran numero delle sue navi fermate nei porti di tutto il mondo: la "Beloostrov" è all'ancora a Marsiglia dal 13 agosto, la "Gorlovka" a Brest dal 19 marzo, la "Koporye" a Saint Nazaire dal 9 luglio, la "Ligovo" a Bordeaux dal 12 luglio, la "Novgorod" a Balboa dal 16 aprile, la "Primorsk" a Colombo dal 27 luglio, la "Santiago de Cuba" dal 14 settembre a Freetown, la "Vladimir Ilich" dal 17 luglio a Tarragona e la "Volkhov" a Mukalla dal 28 luglio. Una quarantina di altre unità della Baltic sono invece in attività in tutto il mondo.
La compagnia ha creato uno speciale gruppo incaricato di accelerare la vendita delle navi e i pagamenti ai creditori. La decisione fa parte di un coraggioso tentativo della Baltic di ristrutturare le proprie finanze, tenendo conto anche delle intenzioni del governo russo e della banca centrale di Mosca che hanno assicurato di voler garantire l'estinzione dei debiti fatti dalla compagnia. La Baltic ha inoltre iniziato trattative con il suo principale creditore, il Kreditanstalt fuer Wiederaufbau, per ristrutturare il debito di 134 milioni di dollari.
Se nel settore della marina mercantile la Russia arranca con difficoltà, le cose le vanno certamente meglio nel comparto marittimo militare. Nel corso del salone Euronaval 96 che si è svolto a fine ottobre al Bourget i responsabili della marina da guerra russa hanno detto che la grave situazione finanziaria attraversata da Mosca si ripercuote anche nell'industria navale, tuttavia la Russia è riuscita a risolvere i suoi principali problemi e i cantieri sono in grado di progettare tutti i tipi di navi. I responsabili dell'industria navale russa hanno presentato i sottomarini con propulsore Diesel della classe "Kilo" e altre navi di superficie. Ora i tecnici della compagnia Rubin, incaricati dal consorzio Marine Engineering di creare nuove navi, stanno lavorando su una nuova generazione di sottomarini a propulsione classica classe "Amur", che entreranno in servizio nei primi anni del prossimo millennio. E possono contare su una clientela inavvicinabile dalle nazioni occidentali: l'Iran e la Libia.
L'Urss disponeva di una flotta da guerra di 3 milioni di tonnellate di dislocamento (famose le performances dei sommergibili classe "Typhon"): nonostante la crisi finanziaria, è impossibile che quella flotta si sia dissolta. In campo militare marittimo la Russia è sempre forte.
S.B.
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