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GMDSS, NUOVA FRONTIERA DELLA COMUNICAZIONE IN MARE
Due giorni di convegno a Genova sui problemi e sul futuro del nuovo sistema di comunicazione e sul ruolo degli ufficiali marconisti
3 aprile 1997
"GMDSS: informatizzazione, tecnologia, sicurezza" è l'argomento del convegno che si è svolto oggi nella Sala San Giorgio del World Trade Center di Genova, organizzato dai sindacati dei trasporti (FILT CGIL, FIT CISL, UILTrasporti). Il convegno che comprende alcune relazioni, una tavola rotonda e un dibattito, si concluderà domani mattina
GMDSS (Global Maritime Distress Safety System) è il sistema di comunicazione a circuito chiuso per il soccorso marittimo e aereo a copertura globale al quale tutte le navi saranno obbligate ad adeguarsi dal 1° febbraio 1999. Il sistema è stato gradualmente introdotto dal febbraio 1992 per essere completamente realizzato entro il febbraio 1999 e a questo fine l'IMO nel 1988 ha fatto introdurre il nuovo sistema attraverso gli emendamenti al capitolo IV della SOLAS 74.
Il sistema prevede la suddivisione del globo in quattro aree marittime, e a seconda dell'area di copertura e dei servizi forniti sono state individuate diverse apparecchiature:
Area A1 con copertura VHF (25 mn)
Area A2 con copertura MF (100 mn)
Area A3 con copertura satellitare geostazionaria (entro il 70° parallelo Nord e Sud)
Area A4 con copertura satellitare in orbita polate Cospas-Sarsat.
E a questo vanno aggiunti il sistema di ricezione Navtex / ECG per le informazioni relative alla sicurezza della navigazione, gli EPIRB radioboe di localizzazione e i SART transponditori radar adibiti alla ricerca e al salvataggio.
La commissione IMO che ha elaborato la nuova convenzione STCW sull'addestramento dei marittimi (international convention on Standards of Training, Certification and Watchkeeping for seafarers) divisa in due parti e otto capitoli, ne ha dedicato uno al sistema di soccorso globale GMDSS, che stabilisce che tutti i naviganti designati alla guardia in navigazione dovranno essere qualificati come operatori GMDSS con il titolo generale se non è presente a bordo l'ufficiale marconista, con il titolo ridotto se questi è imbarcato. Da notare che il settimo capitolo prevede in particolare salvaguardie contro la riduzione eccessiva delle tabelle d'armamento (demanning) e contro la declinante qualificazione del personale navigante (de-skilling) e sull'emissione dei certificati multifunzionali (dual certificates), argomenti che sono stati dibattuti nell'odierno convegno a Genova. (Molto significativa è la constatazione che le ore di lavoro dei naviganti siano trattate nella parte obbligatoria del codice STCW, mentre quelle di riposo sono ben specificate nella parte dedicata alle norme non obbligatorie).
I problemi della profonda trasformazione tecnica e sociale provocati dal nuovo sistema di comunicazione, che non è una nuova apparecchiatura ma un sistema di coordinamento e aggiornamento di quelle esistenti, sono stati ampiamente dibattuti nel convegno, che ha avuto come appropriatissimo prologo l'introduzione di Elettra Marconi.
L'ammiraglio Eugenio Sicurezza, comandante della Guardia Costiera e direttore marittimo della Liguria, il quale ha sottolineato ciò che c'è di positivo - l'accertata maggior sicurezza della navigazione e salvaguardia della vita umana in mare - e di negativo - la pluralità dei falsi allarmi che rischiano di determinare una sottovalutazione dei segnali (è ormai accertato che su dieci segnali di soccorso uno solo in media è reale).
Lo scarso numero di navi che finora hanno adeguato la strumentazione al sistema GMDSS è stato messo in evidenza da Mario Sommariva, responsabile dal 20 gennaio scorso del settore marittimo e portuale della FILT CGIL, il quale ha messo armamento ed equipaggi sull'avviso: qualora tutte le navi attualmente non adeguate attendessero gli ultimi diciotto mesi per adottare il sistema - e l'inizio di questo periodo di preavviso scatta già dal prossimo settembre - ben il 45% della flotta mondiale resterebbe fuori dal sistema per l'impossibilità delle industrie di far fronte alla domanda. E la conseguenza più grave sarebbe lo scadimento della sicurezza della vita umana in mare. Infatti a causa della non compatibilità tra il sistema tradizionale e il sistema DSC (sistema in chiamata digitale selettiva) avremmo l'impossibilità di comunicazione nave - nave per almeno metà della flotta mondiale.
Quanto all'Italia è molto improbabile che raggiunta l'obiettivo previsto dalla Convenzione per le inedempienze governative e armatoriali (ma i rappresentanti della Confitarma Cirnigliaro e della Fedarlinea Ravera hanno respinto la critica nel corso della successiva tavola rotonda moderata da Alessandro Cassinis) e quindi è necessario pensare alle alternative: sembrerebbe utile pensare ad un periodo di transizione per verificare l'implementazione del sistema rispetto all'affidabilità degli apparati e alla formazione acquisita
C'è poi l'avvenire degli ufficiali radiotelegrafisti, la cui soppressione nelle tabelle d'armamento appare già ora velleitaria. Il marconista non può essere messo da parte come un ferro vecchio ma è necessaria la sua presenza con la sua grande competenza professionale di operatore specializzato proprio nel periodo dell'auspicata transizione.
L'Italia in verità non è in ritardo nella predisposizione delle necessarie infratrutture infrastrutture per i nuovi sistemi di telecomunicazioni, ha assicurato l'ing. Manzacca del servizio radio costiero della Telecom, quanto piuttosto sconta una pesante inoperatività a causa dei ritardi imposti da lungaggini burocratiche.
L'indispensabilità dell'ufficiale radiotelegrafista a bordo è stata sottolineata dal comandante Verani, che al convegno ha rappresentato il ministero dei Trasporti e della Navigazione. Grande e ingiustificatissomo assente il ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni, che non ha sentito il bisogno d'inviare neanche un messaggio ai promotori del convegno.
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