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NUOVAMENTE IN DISCUSSIONE NEGLI STATI UNITI IL JONES ACT DEL 1920
Un deputato repubblicano ne chiede la revisione proponendo una nuova legge, che in parte ricalca la precedente, sul trasporto di cabotaggio
3 luglio 1997
Torna nuovamente all'attenzione delle Camere legislative degli Stati Uniti il Jones Act del 1920, che regola il traffico di cabotaggio statunitense limitandolo alle sole navi battenti bandiera americana, di proprietà di cittadini americani, costruite in cantieri navali USA e armate con equipaggio americano. Il deputato repubblicano Nick Smith propone una revisione della legge, poiché quella del 1920 ha determinato l'impiego nei traffici tra porti USA di una troppo piccola flotta. Inoltre le società di spedizione e i produttori agricoli sono obbligati, per inviare i loro carichi a porti nazionali, a pagare prezzi troppo alti imposti dagli armatori, o a ricorrere al trasporto ferroviario e camionistico. Le loro scelte sono dunque troppo limitate.
Il progetto di legge Smith, secondo quanto scrive il settimanale svizzero "Journal pour le Transport International" (n.26 del 27 giugno), ricalca in parte il Jones Act del 1920 dal momento che prevede l'impiego nei trasporti tra scali nazionali di navi battenti bandiera USA che impieghino equipaggio USA, ma la proprietà di queste unità può far capo ad interessi stranieri e le navi non devono necessariamente essere state costruite in cantieri USA. Devono tuttavia ottemperare ad una precisa condizione: sottomettersi ai regolamenti introdotti recentemente per le navi USA in materia di imposte, di legislazione del lavoro e di protezione dell'ambiente.
Il progetto di legge Smith ha il sostegno di due deputati democratici e di otto repubblicani, oltre che del National Grain and Feed Association, dell'American Farm Bureau Federation e di numerosi altri gruppi. Si tratta tuttavia di un progetto di legge già discusso e respinto nella trascorsa legislazione. Ma il deputato Smith non si arrende.
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