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VERTICE ALLA REGIONE LIGURIA PER IL RADDOPPIO DELLA LINEA FERROVIARIA GENOVA - VENTIMIGLIA
I parlamentari liguri si sono dichiarati favorevoli alla conversione in legge del decreto, varato alla fine dello scorso anno, che stanzia 470 miliardi di lire per questo tratto di linea
12 gennaio 1998
In un incontro presso la sede della Regione Liguria, i parlamentari liguri si sono dichiarati a favore dell'approvazione del decreto legge varato alla fine dello scorso anno che, oltre a introdurre il registro internazionale di navigazione e a consentire il prepensionamento dei lavoratori delle autorità portuali di Genova, Napoli, Venezia e Trieste, prevede uno stanziamento di 470 miliardi di lire per il raddoppio della linea ferroviaria Genova - Ventimiglia, di cui 15 destinati al solo nodo ferroviario genovese. Il provvedimento, attualmente in esame alla Camera, deve infatti essere convertito in legge entro 60 giorni.
Il vice presidente della Regione Liguria Graziano Mazzarello, i parlamentari Luigi Grillo, Alberto Gagliardi, Giulio Terracini, Giorgio Bornacin, Nerio Nesi e Nanni Russo, il presidente della Provincia di Savona Alessandro Garassini, l'assessore provinciale di Imperia ai Trasporti Vittorio Adolfo, e gli assessori regionali Nicolò Alonzo e Fulvio Vassallo hanno ricordato però che l'iter di approvazione sarà irto di ostacoli: la normativa contiene infatti provvedimenti di carattere diverso - sottolinea una nota della Regione - e dei problemi potrebbero sorgere per la presenza nello stesso decreto delle misure per i portuali consortili in attesa di prepensionamento.
Per quanto riguarda la realizzazione del raddoppio ferroviario, il primo passo in questa direzione potrebbe essere costituito dall'incontro di lunedì prossimo della conferenza dei Servizi convocata dal ministero dei Trasporti. Un appuntamento che riunirà Regione, Comuni e Province liguri e le Ferrovie dello Stato per l'approvazione dell'accordo di programma che recepisce l'intero tracciato. Entro sei mesi potrà poi essere redatto il progetto definitivo ed entro il prossimo anno quello esecutivo, che ammonta a 1.700 miliardi di lire.
"A quel punto - ha detto Graziano Mazzarello - potranno iniziare i lavori che dovrebbero concludersi entro il 2003".
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