"Napoli si pone senz'altro all'avanguardia per quanto attiene il trasferimento delle attività operative ai privati". Lo ha dichiarato il presidente dell'Autorità Portuale, Francesco Lauro, a un periodico napoletano.
Restano solo da trasferire le gru poste sulle banchine pubbliche, per le quali il presidente auspica la costituzione di un consorzio o di una società che raggruppi tutti i principali operatori che le utilizzano, altrimenti verranno affidate ad un gestore che applicherà a tutti gli utenti tariffe omogenee, da cui trarrà un utile d'impresa.
Per quanto riguarda i servizi generali, dopo la privatizzazione del terminal passeggeri e dell'azienda che gestisce le manovre ferroviarie, è ora in corso di costituzione una società copartecipata dall'Autorità Portuale per il settore ecologico.
Rimarranno ancora alle dipendenze dell'Autorità Portuale l'illuminazione delle parti comuni e la rete idrica, con un finanziamento di 16 miliardi di lire italiane in parte coperto da un intervento comunitario.
Sarà poi necessario dare miglior efficienza operativa alla stazione marittima, ed è auspicabile la nascita di un secondo container terminal sulla banchina Flavio Gioia e un terminal che gestisca i collegamenti nel Golfo: quest'ultimo potrebbe essere gestito da un raggruppamento di tutti i vettori pubblici e privati operanti nel settore. Vi è un progetto di finanziamento da ottenere dalla legge sul Giubileo per l'intera area. In prossimità dell'Immacolatella dovrebbe inoltre sorgere un terminal per i traghetti che effettuano cabotaggio con le grandi isole.
Lauro si è poi complimentato per il lavoro svolto in questo primo anno. Sono ripresi i lavori per il nuovo fascio di binari per le manovre ferroviarie, è stato ottenuto un finanziamento di 20 miliardi di lire per lavori alla banchina Flavio Gioia, e inizieranno tra breve lavori di consolidamento al Carmine.
Il presidente ha quindi affrontato l'importante problema dei collegamenti stradali e ferroviari con il porto per consentire una necessaria realizzazione dell'intermodalità.
Per modernizzare il porto partenopeo è stato comunque fatto un importante passo avanti con l'avvio dei processi d'informatizzazione e di creazione di un sistema telematico di tutte le attività portuali.
Il presidente Lauro ha poi detto che nel 1997 il traffico container, aumentato del 23 per cento, ha probabilmente sfiorato la soglia dei 300.000 teu.
Ma le più grandi soddisfazioni il porto di Napoli le ha nel traffico dei croceristi e, globalmente, nel settore passeggeri che lo scorso anno ha superato la quota dei 7 milioni di persone. "Ciò significa - ha detto Lauro - che per numero di croceristi nel 1997 è stato superato il porto di Genova, consolidando la posizione di secondo porto nel mondo dopo Hong Kong per numero totale di passeggeri".
Tra poco tempo inoltre sarà pronto il progetto di risistemazione urbanistica dell'area occidentale, che ne guiderà la trasformazione dotandola di una serie di funzioni e attività complementari e sinergiche in grado di moltiplicare la ricaduta economica ed occupazionale.
Il porto di Napoli diventerà un porto d'imbarco e di sbarco per le crociere, e non solo per queste, con soste prolungate dei turisti.
"Ma forse ciò che più conta - ha concluso il presidente Lauro - è che tra gli imprenditori, i lavoratori, nel rapporto con le istituzioni e le forze sociali, si percepisce giorno per giorno l'instaurarsi di un clima di maggiore coesione d'intenti. Una voglia di scommettere sul futuro del nostro porto. Una maggiore sensibilità e percezione degli interessi generali anche quando questi si scontrano, a volte, con quelli individuali. La coscienza e il senso di essere membri di una comunità, soci di una joint venture, che ha seri ed importanti obiettivi. Se questa sensazione sarà confermata di fatti, forse, nel 2000 siamo già entrati". |
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