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La PSA ha acquisito il 60 per cento della Sinport
Il colosso di Singapore entra da protagonista nei container terminal di Genova, Venezia e Civitavecchia gestiti dalla società del gruppo Fiat
22 gennaio 1998
Dopo settimane, mesi di acclamati "quasi gol", la palla è finalmente entrata in rete: la Port of Singapore Authority (PSA) ha acquisito il 60 per cento del pacchetto azionario della Sinport, la società del gruppo Fiat che gestisce importanti container terminal italiani.
Uno dei leader del mondo terminalistico mondiale - con oltre 14 milioni di teu movimentati a Singapore nel 1997 - entra così sulla scena portuale nazionale per gestire in prima persona il Voltri Terminal Europa (VTE) di Genova, il più importante terminal della Sinport, che nel 1997 ha raggiunto 547.407 teu. L'operazione di oggi riguarda però anche il Vecon di Venezia, che ha oltrepassato i 200 mila contenitori nel 1997 e in cui la Sinport è entrata con il 53 per cento proprio allo scadere dello scorso anno, e il Roma Container Terminal (RCT) di Civitavecchia. Così come altri interessi della società torinese in altri settori del trasporto, come ad esempio la partecipazione in Malpensa 2000, la società per il rilancio dello scalo aeroportuale merci di Milano.
La Sinport, e quindi ora la PSA, potrebbe inoltre ritornare sulla scena di Trieste dove l'olandese Europe Combined Terminals (ECT) e l'Autorità Portuale friulana sono alla ricerca di un difficile accordo per la gestione del container terminal Molo VII. Nella gara per la privatizzazione di queste banchine la Sinport era infatti giunta alle spalle della società terminalista nordeuropea. Dopo l'annuncio del ritiro dell'ECT dal porto di Trieste del dicembre scorso, lo strappo sembra essere stato ricucito. Ma nulla è ancora deciso e la società olandese - che è intanto alla ricerca di un socio finanziatore - potrebbe decidere di rinunciare definitivamente a un proprio ingresso nel Mediterraneo, come d'altronde aveva annunciato.
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