La società terminalista Europe Combined Terminals (ECT) di Rotterdam ha sospeso le trattative con il porto di Trieste per la gestione del container terminal Molo VII. Ne ha dato notizia Cargoweb, sottolineando che la società olandese ha dichiarato di essere stata costretta a questa decisione a causa di un'imprevista variazione delle condizioni da parte italiana. Non meglio precisate richieste che, scrive il giornale, ECT ha trovato inaccettabili e lesive del rapporto di fiducia.
L'iniziativa di ECT sembra aprire le porte della gestione del terminal alla Sinport del gruppo Fiatimpresit (Fiat), azienda che gestisce il Voltri Terminal Europa di Genova. La società italiana era infatti giunta seconda alla gara d'appalto vinta alla fine dello scorso mese di giugno dagli olandesi.
Avevano concorso all'aggiudicazione della concessione per il terminal Molo VII, che dispone di un'area di quasi 357.000 mq (37.000 coperti e 320.000 scoperti) e di fondali compresi tra 12,20 e 17,70 metri, anche società come la HPL di Felixstowe (controllata da Hutchison Whampoa di Hong Kong) e la Clark and Chapman del gruppo Rolls-Royce (gestore di impianti a Liverpool, in estremo oriente e in Sud America) in pool con la Portia, impresa portuale di Liverpool.
Il gruppo olandese, secondo quanto previsto dal comitato dell'Autorità Portuale di Trieste, avrebbe dovuto sottoscrivere tre convenzioni relative al noleggio delle gru e delle pertinenze; alla determinazione del canone d'affitto (circa 6-7 miliardi di lire l'anno) e, la terza, alla garanzia d'occupazione per i 185 dipendenti del terminal e per circa 18.000 giornate lavorative per i soci della compagnia dei lavoratori portuali. Molti osservatori avevano pronosticato le difficoltà che ECT avrebbe avuto nel soddisfare la terza condizione, cosa che - probabilmente - si è puntualmente verificata. |
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