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Dopo lo svolgimento del Seatrade Cruise Shipping Convention di Miami, il più importante appuntamento del mondo crocieristico tenutosi dal 3 al 7 marzo scorsi, è prassi che enti e operatori del settore traccino un consuntivo della propria attività e si sbilancino in previsioni.
Una tradizione che vale anche per MedCruise, la giovane associazione dei porti crocieristici del Mediterraneo, che - con neanche due anni di attività e significativi risultati ottenuti alle spalle - ha numerosi obiettivi da perseguire e temi su cui riflettere e fare progetti.
Oggi a Livorno l'associazione ha raccontato della sua partecipazione in terra statunitense, ma ha soprattutto ribadito le proprie strategie per la promozione e lo sviluppo dell'attività crocieristica nel Mediterraneo.
Il presidente di MedCruise, Fabio Capocaccia, ha detto che si stanno creando alcune condizioni per garantire questa crescita. Intanto i porti stanno investendo in questo settore, e lo fanno in grande stile, visto che sono circa 300 i milioni di dollari impegnati per finanziare la modernizzazione delle strutture portuali dedicate alle crociere. Uno sforzo che però - ha detto Capocaccia - da solo non basta: tra i porti e il mercato turistico ci sono infatti gli armatori. L'offerta delle compagnie di navigazione orienta sicuramente la scelta di turisti e tour operator: è quindi necessario che gli armatori dialoghino con i porti e collaborino congiuntamente al potenziamento dei servizi e delle proposte di viaggio nel Mediterraneo.
Anche a Miami Capocaccia, partecipando al World Cruise Tourism Summit organizzato al Seatrade con la Florida Caribbean Cruise Association (FCCA) e l'International Council of Cruise Lines (ICCL), si era rivolto agli operatori marittimi internazionali e alle associazioni che li rappresentano perché individuassero un interlocutore unico, perché costituissero un'associazione degli armatori che operano nel Mediterraneo.
E' importante - ha detto a Livorno il presidente di MedCruise - che i porti adeguino le loro strutture, ma è anche necessario che gli armatori li informino delle proprie necessità.
Con gli armatori Capocaccia vorrebbe innanzitutto discutere dell'attuale limitazione delle crociere alla stagione estiva e a quella primaverile. Concentrare i servizi in un periodo di sette o otto mesi all'anno è una scelta che penalizza il Mediterraneo che, per ragioni climatiche, tecniche e commerciali, potrebbe essere solcato da navi crociera per tutto l'anno. Capocaccia ha sottolineato i vantaggi che ne deriverebbero per gli stessi armatori, che sarebbero in grado di offrire viaggi a prezzi ridotti nei periodi ora non sfruttuati e sarebbero anche liberi dalla costrizione di trasferire ogni anno le proprie navi dal Mediterraneo ai Caraibi e viceversa. Per le crociere potrebbe verificarsi quanto accade nel settore dei 'cruise-ferries', dei traghetti di lusso, che - fuori stagione - vengono disimpegnati dalle linee regolari e utilizzati per brevi crociere.
A Miami MedCruise - forte del numero dei propri associati, salito da 11 nel '96 agli attuali 36, e dell'alleanza stretta con l'associazione gemella dei porti del Nord Europa Cruise Europe - aveva chiesto e ottenuto la collaborazione di altre associazioni che raggruppano porti su scala regionale: Cruise the West, Cruises in the Atlantic e Singapore Tourism Board, Cruise Down Under (Australia) sono state tra le prime ad accettare la proposta di cooperazione, lanciata con l'obiettivo di acquisire maggior peso negoziale nei confronti dei grandi gruppi crocieristici mondiali. Gruppi che controllano un mercato ricchissimo: "i tre più grandi operatori del settore - ha affermato Capocaccia - hanno realizzato negli ultimi tre anni profitti più alti di quelli raggiunti complessivamente da tutte le compagnie aeree nella loro intera attività". Nell'ipotesi quindi che 'Maometto vada alla Montagna', MedCruise sta chiamando a raccolta tutti gli alleati. Alla prossima edizione del Seatrade del Mediterraneo, che si svolgerà dal 15 al 18 settembre a Genova, si potrà probabilmente già verificare il grado di coesione raggiunto dalle associazioni del settore.
A Livorno Francesco Ruffini - segretario generale della locale Autorità Portuale, che ha ospitato la presentazione - ha descritto i progetti del porto toscano per il settore crocieristico. La città si sta attrezzando per potenziare lo scalo turistico: è stata costituita Livorno 2000, società per la gestione del terminal passeggeri, guidata da Enrico Fernandez Affricano, che ha come obiettivo proprio lo sviluppo del comparto traghetti e crociere. Il porto parte da una base di 1,2 milioni di passeggeri l'anno, ma - ha detto Ruffini - le banchine non sono ancora idonee a sopportare un considerevole aumento del traffico turistico. In attesa della realizzazione e del completamento - a fine secolo - delle strutture portuali dedicate alle crociere, Livorno accoglierà già quest'anno circa 270 navi crociera, tra cui le grandi unità di importanti operatori crocieristici.
Alla manifestazione livornese Francesco Nerli, presidente di Assoporti, ha rinnovato le critiche al libro verde dell'Unione Europea, reo di privilegiare lo sviluppo dei porti nordeuropei, turistici e commerciali.
Alcune considerazioni sul mercato delle crociere nel Mediterreaneo
di Fabio Capocaccia, presidente MedCruise
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