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L'Etiopia chiede la consegna dei carichi di merce rimasti nei porti dell'Eritrea
Addis Abeba ha fatto ricorso all'IMO e al Mercato comune delle nazioni dell'Africa orientale e meridionale
16 dicembre 1998
Una guerra non dichiarata tra Etiopia ed Eritrea per il possesso di poche centinaia di chilometri quadrati nella parte settentrionale dell'Etiopia ha destabilizzato da otto mesi a questa parte il traffico commerciale delle due nazioni e ha dirottato il traffico marittimo nella zona del Mar Rosso (inforMARE del 16 giugno).
Ora il ministero etiopico dei Trasporti e delle Telecomunicazioni ha chiesto all'International Maritime Organization (IMO) e al Mercato Comune delle nazioni dell'Africa orientale e meridionale (COMESA) di poter recuperare i carichi di merce bloccati nei porti eritrei di Massaua e di Assab. In particolare l'Etiopia reclama la restituzione incondizionata di tutti i carichi d'import-export ai loro proprietari e gli interessi per le perdite e i danni sofferti dai carichi.
E' evidente che la richiesta ben difficilmente potrà trovare soddisfazione. Comunque il ministero etiopico dei Trasporti ha sottolineato che l'IMO ha riconosciuto ufficialmente all'Etiopia, che dopo la conquista dell'indipendenza da parte dell'Eritrea non ha più sbocco al mare, il diritto di scegliere quale porto utilizzare per il suo traffico marittimo.
Ricordiamo che il conflitto fra le due nazioni è iniziato il 5 maggio scorso e da allora Addis Abeba ha ordinato l'abbandono dei porti eritrei.
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