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Il Giappone chiede all'IMO una regolamentazione più severa per le petroliere
Dovrebbe riguardare le navi di lunghezza superiore a 130 metri e di età superiore ai dieci anni. La rappresentanza giapponese all'IMO fa raffronti fra il disastro dell'"Erika" e quello della "Nakhodka"
11 febbraio 2000
Il Giappone sta facendo pressioni perché l'International Maritime Organization (IMO) adotti una regolamentazione più severa sulle misure inerenti la resistenza strutturale delle petroliere di oltre 130 metri di lunghezza e di oltre dieci anni d'età.
Il consigliere tecnico giapponese in seno all'IMO afferma che l'incidente occorso alla petroliera Erika somiglia molto a quello capitato alla petroliera russa Nakhodka, spezzatasi in due tronconi al largo delle acque giapponesi con un carico di fuel pesante. In quel caso l'inchiesta giapponese aveva dimostrato che molte lamiere della nave erano fortemente corrose dalla ruggine.
In pratica ora il Giappone chiede all'IMO che vengano rese obbligatorie delle misure di rinforzo della struttura non appena la diminuzione dello spessore delle lamiere sia superiore al 15%.
Nel caso della petroliera russa affondata nelle acque giapponesi, con conseguente grave inquinamento delle coste dell'isola più a nord dell'arcipelago, la corrosione delle lamiere della nave va dal 20 al 35% dello spessore delle lamiere, un limite oltre il quale la buona struttura della nave è certamente compromessa.
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