P&O Ports/Logport ha posto la sua candidatura sul quinto container terminal soggetto a marea nel porto di Anversa, ossia il terzo che deve essere realizzato nella darsena che è in corso di escavazione sulla riva sinistra dello Schelda. Per raggiungere l'obiettivo P&O Ports/Logport ha anche intavolato trattative con le tre grandi imprese di movimentazione dei container che operano nella regione, vale a dire Hessenatie, Noord Natie e Katoen Natie/Seaport Terminals, mirando ad un partenariato o, se necessario, direttamente ad un'acquisizione.
Le trattative con Hessenatie e con Noord Natie non sono andate a buon fine. Non resta ora che il gruppo Katoen Natie/Seaport Terminals, con cui P&O Ports/Logport ha raggiunto un accordo per l'acquisizione dei servizi portuali gestiti ad Anversa (inforMARE del 3 febbraio). Un soggetto di trattativa quindi con il quale un accordo è possibile.
Ma il 23 febbraio scadrà il termine posto dalla direzione del porto di Anversa per la presentazione delle offerte per la concessione della gestione del quinto container terminal.
Si sa già che P&O Ports/Logport è uno dei candidati, ma - come si è visto - non si conosce il suo eventuale partner.
Anche la Hessenatie è una delle imprese candidate. Hessenatie è del parere che il container terminal della Mediterranean Shipping Company sarà pienamente operativo solo nel 2002, che il container terminal pubblico che gestirà e che servirà prioritariamente le navi della CP Ships sarà quasi sempre occupato a lavorare per navi di altre compagnie, e che quindi non avrà a disposizione spazi per programmare incrementi di lavoro e per attirare eventualmente altri traffici. Cerca quindi spazio nel quinto terminal.
Anche l'altra grande impresa di gestione portuale, la Noord Natie, ha posto la sua candidatura per il nuovo container terminal.
Tra i candidati è spuntata anche P&O Nedlloyd, che ha chiesto i documenti necessari per partecipare alla gara. Ma questo interesse della compagnia anglo-olandese viene interpretato negli ambienti marittimi di Anversa non come un vero tentativo di giungere alla gestione del quinto terminal, ma piuttosto come una pressione indiretta sulle autorità del porto di Rotterdam per ottenere un terminal dedicato nella Maasvlakte, come del resto è avvenuto per la Maersk Line, alla quale sono stati fatti ponti d'oro purché eleggesse il porto olandese a suo terminal nordeuropeo per la maggior parte dei suoi servizi di linea. E la P&O Nedlloyd non vuol essere da meno, nella considerazione delle autorità portuali di Rotterdam, della Maersk. |
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