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Civitavecchia come porto hub della portualità laziale e come nodo intermodale dell'area romana
Il presidente dell'autorità portuale, Nerli, ha anche esaltato il ruolo del porto nel settore crocieristico, nel quale, ha detto - «abbiamo vinto la concorrenza di Genova e di Barcellona»
19 febbraio 2000
Questa mattina nella sala conferenze dell'Unione Industriali del Lazio si è svolto un incontro tra istituzioni ed operatori economici del settore trasporti promosso dalla Consulta regionale Infrastrutture, Logistica e Trasporto della Federazione dell'Industria del Lazio sul tema "Infrastrutture, logistica e reti per lo sviluppo: proposte operative e attuazioni dopo l'approvazione del Piano Regionale delle Merci del Lazio". Il dibattito ha soprattutto interessato il porto di Civitavecchia nella sua prospettiva di hub della portualità regionale e come nodo intermodale dell'area romana.
Il presidente dell'Autorità Portuale di Civitavecchia, Francesco Nerli, nel suo intervento ha sottolineato come il porto di Civitavecchia stia realizzando «una nuova intermodalita' attraverso una prospettiva sinergica che fa perno su una alleanza tra armatori, autotrasportatori e ferrovia. Tutto questo non è occasionale. Sono cadute antiche diffidenze verso la realizzazione di una piattaforma logistica per il semplice motivo che le FS hanno individuato in Civitavecchia una grande opportunità di investimenti perché oggi il porto può contare su importanti clienti a livello nazionale ed internazionale. Il destino naturale del porto è infatti quello di diventare un porto hub in una prospettiva di complementarietà con Fiumicino ma soprattutto uno dei terminali di entrata ed uscita delle cosiddette "autostrade del mare" nel quadro di un futuro sviluppo del cabotaggio».
L'obiettivo primario del nuovo Piano Generale dei Trasporti è quello di riorganizzare il sistema secondo una visione di logistica integrata favorendo l'intermodalità. Ed in questo contesto Civitavecchia con la definitiva realizzazione dell'interporto, inserito a pieno titolo nel Piano Regionale delle Merci, ha tutte le carte in regola per sviluppare il suo ruolo in questo importante settore del trasporto. Ruolo che del resto lo stesso Piano Europeo dei Trasporti, come ha evidenziato Nerli, ha recepito nel contesto di sviluppo della portualità italiana.
Il presidente Nerli ha annunciato il completamento della Civitavecchia-Viterbo-Orte e l'inserimento della linea ferroviaria Civitavecchia-Roma nella prevista chiusura dell'anello ferroviario della capitale «che determinerà il collegamento con Terni in prospettiva del cosiddetto "corridoio" Tirreno-Adriatico che sarà la vera alternativa alla Civitavecchia-Capranica Orte, della quale non si avvertirà più la stessa necessità di un tempo dal punto di vista commerciale. La realizzazione della "chiusura" dell'anello ferroviario di Roma è prevista per il 2004».
Nerli ha poi esaltato il ruolo del porto di Civitavecchia (che detiene il primato del traffico crocieristico che verrà consolidato con le previste nuove strutture portuali) con gli accordi con importanti compagnie armatoriali e con la società Aeroporti di Roma per una maggiore presenza in termini di giornate delle grandi navi da crociera. «Abbiamo vinto in tal senso la concorrenza di Genova e Barcellona- ha detto con orgoglio Nerli - ed i frutti di questi accordi non tarderanno ad arrivare».
Il presidente della società per lo sviluppo intermodale "Civitavecchia Interporto", Aldo Di Marco, ha annunciato la prossima realizzazione di un interporto a Civitavecchia. L'approvazione del Piano Regionale delle Merci e l'accordo del 18 gennaio scorso con le FS, ha detto, «hanno infatti fissato, in maniera univoca, i due tasselli che ancora mancavano per l'avvio della fase realizzativa: un quadro normativo certo ed uno scenario infrastrutturale definito».
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