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Il porto di Algeri avvia la modernizzazione delle operazioni di ricezione e sdoganamento dei carichi di merce
Con una spesa di 8 milioni di dollari acquisterà degli scanner destinati al controllo dei container, che verranno installati alla fine del prossimo anno
27 aprile 2000
Il presidente della Repubblica d'Algeria nel corso dell'inaugurazione della trentaduesima edizione della Fiera Internazionale di Algeri, aveva affermato che "i container saranno passati al laser", facendo intendere che non soltanto in ambito portuale, ma soprattutto nell'intero paese ogni attività verrà passata al setaccio e verranno eliminate tutte quelle pratiche che permettono la costituzione di fatto di monopoli che intaccano le ricchezze del paese. Queste strutture, come le dogane e l'azienda che governa il porto (l'EPAL), sono state sollecitate a modernizzarsi e a dotarsi di quei mezzi che permettano di sostenere le riforme strutturali nelle quali l'Algeria è impegnata.
E l'ente portuale algerino sta negoziando con partner americani, tedeschi e francesi l'acquisto per 8 milioni di dollari di scanner destinati al controllo dei container. Serviranno ad eliminare le pratiche che attualmente rallentano le operazioni di ricezione e sdoganamento dei carichi. Gli scanner verranno installati alla fine del 2001, ossia diciotto mesi dopo la firma del contratto d'acquisto prevista per il prossimo 13 giugno.
Ma la modernizzazione delle operazioni portuali non può essere limitata all'acquisto e all'uso degli scanner. L'EPAL ha previsto anche progetti di investimenti produttivi per modernizzare gli strumenti di lavoro. Il programma prevede investimenti per un ammontare di 1300 milioni di dinari, capaci d'immettere linfa nuova sulle banchine di un porto che prevede un traffico di 17 milioni di tonnellate l'anno alla fine di questo decennio.
Nei prossimi programmi di modernizzazione è anche prevista l'istituzione dell'autorità portuale, incaricata di regolare le attività, di rimettere ordine nell'ingranaggio della macchina portuale e di favorire la gestione degli scanner. L'autorità portuale algerina, le cui prerogative sono già state elencate nel "Journal Officiel", forse vedrà la luce già nel prossimo maggio.
Ma l'insieme di queste riforme, che prevede anche la privatizzazione di alcune attività che si svolgono in porto, non può avvenire senza risvegliare l'attenzione dei sindacati: solo la parola privatizzazione li ha messi in allarme perché essi temono che con la riforma i lavoratori perdano alcuni diritti acquisiti. Ed hanno chiesto un incontro con il ministro dei Trasporti.
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