A dare carattere "storico" ad un accordo sono solo i risultati che ne scaturiscono nei mesi o negli anni successivi alla stipula. L'intesa firmata ieri sera dalle due Compagnie portuali genovesi, la Compagnia Unica Lavoratori Merci Varie (CULMV) e la Compagnia Pietro Chiesa, pone comunque le premesse perché dalla nuova collaborazione nata tra i due soggetti storici del lavoro sulle banchine di Genova possano scaturire benefici per tutta la comunità portuale ed economica locale e nazionale. L'auspicio è esplicitato nel testo dell'accordo, riportato di seguito, che indica la volontà delle due Compagnie di raggiungere una collaborazione che «si caratterizzi come elemento di grande positività per il consolidamento del sistema genovese».
Il patto tra le due Compagnie giunge prima della probabile approvazione di martedì prossimo da parte della Camera dei deputati del disegno di legge sul lavoro portuale che, dopo continui rinvii, sembra ora giunto alla fase conclusiva. Ed è forse questo il dato più significativo, che sembra poter alleviare in parte le conseguenze del probabile riacutizzarsi della conflittualità che interverrà all'approvazione della nuova normativa, che secondo alcune delle parti in causa non risolve i nodi della suddivisione dei compiti sulle banchine.
La collaborazione tra le due Compagnie genovesi è ancora agli inizi, è alla fase delle intenzioni, tanto che il testo sottoscritto ieri nel tardo pomeriggio nella sede dell'Autorità Portuale a Palazzo San Giorgio dal console della Compagnia Unica, Paride Batini, e dal console della Pietro Chiesa, Tirreno Bianchi, viene definito "ipotesi di accordo". Oggi però, parlando della nuova alleanza nella sede della Compagnia Unica, il presidente dell'ente portuale Giuliano Gallanti ha sottolineato che «al di là del contenuto resta il valore dell'intesa sul piano nazionale, ma anche internazionale». «Un accordo di grande responsabilità - ha ammesso Bianchi - che non è stato facile raggiungere. Ci sono stati momenti di tensione, ma abbiamo superato le divergenze e siamo riusciti a farlo molto bene». «Si tratta - ha spiegato Batini - di un accordo che si è appena aperto, che deve essere riempito. Ma non è assolutamente un accordo di cartello». Un concetto quest'ultimo che il console della Compagnia Unica ha riaffermato più volte, quasi in risposta ad una possibile futura accusa di aver voluto creare con l'accordo un monopolio del lavoro portuale ancora più forte.
Dall'accordo - ha detto Bianchi - non scaturirà un soggetto nuovo, un consorzio o una forma societaria analoga, ma ci sarà piuttosto un'affinazione dell'organizzazione del lavoro in ambito portuale. Ancora più prematura è l'eventualità di una fusione. «Si risponderà insieme del lavoro al terminalista», ha confermato Batini.
L'intesa sarà verificata e applicata su ogni iniziativa. Ad esempio per il settore delle manovre ferroviarie, che è gestito attualmente dalla Ferport e che in questi giorni sta causando notevoli disagi agli operatori portuali.Compagnia Unica e Pietro Chiesa avevano tempo fa manifestato all'Autorità Portuale il loro interesse per questo settore, che fa parte integrante del ciclo portuale ed è quindi indissolubilmente legato ad ogni operazione che si svolge sulle banchine. Dopo l'accordo, le informali proposte avanzate separatamente dalle due Compagnie potrebbero confluire in un'unica offerta. Ma questa è solo un'ipotesi.
Compagnia Unica e Pietro Chiesa sono però concordi sull'immediata urgenza di interventi che consentano al porto di Genova di recuperare spazi per le merci. «I porti concorrenti - ha detto Bianchi, menzionando diretti competitori quali Barcellona e Marsiglia - fanno programmazioni di 20 anni, mentre Genova ha difficoltà a farle su 3-4 anni». Ricordando che quotidianamente le banchine genovesi non sono in grado di accogliere nuove richieste di traffico, Batini ha ribadito che gli interventi previsti dal piano regolatore portuale, peraltro ancora non approvato, devono essere avviati. Non solo, ma da qui all'inizio dei lavori già qualcosa deve essere predisposto. Gallanti per aprire i cantieri attende solo il benestare della Regione che seguirà l'attesa positiva Valutazione d'Impatto Ambientale: «abbiamo i soldi pronti in cassa, 26 miliardi di lire che volendo consentono di iniziare i lavori domani mattina». Alcuni interventi - ha aggiunto il presidente dell'ente portuale - come la viabilità, alcuni tombamenti e razionalizzazioni di aree, potranno essere realizzati in pochi mesi. Ma una reale programmazione - ha puntualizzato - si potrà fare solo con l'auspicata e completa autonomia finanziaria.
Ripetute strette di mano concludono negoziati, trattative, contrasti che si trascinavano dal '95.
Bruno Bellio
IPOTESI DI ACCORDO FRA
COMPAGNIA UNICA, con sede in Genova, P.le San Benigno, rappresentata dal Console Paride Batini
E
COMPAGNIA PIETRO CHIESA, con sede in Genova Porto, Piazzale Giaccone 7, rappresentata dal Presidente Tirreno Bianchi
PREMESSO CHE
E' volontà delle parti di addivenire ad un accordo che si caratterizzi come elemento di grande positività per il consolidamento del sistema genovese, per il rilancio del porto e soprattutto per la riaffermazione della centralità del fattore lavoro all'interno di ogni processo di sviluppo.
E' volontà delle parti rafforzare il percorso di collaborazione relativamente alle attività svolte dai lavoratori portuali e rendere possibile la ricerca di soluzione ad annosi problemi operativi ed organizzativi del porto, fornendo una spinta dinamica e propulsiva alle forze del lavoro e a tutta l'attività dello scalo genovese.
E' volontà delle parti porre le basi per ulteriori convergenze operative che vedano le Compagnie protagoniste dello sviluppo dell'attività operativa dello scalo genovese,
Le parti già oggi operano insieme in una realtà commerciale.
TUTTO CIO' PREMESSO SI CONVIENE QUANTO SEGUE:
- Le premesse sono parte integrale e sostanziale del presente accordo.
- La Compagnia Pietro Chiesa nell'ambito della continuità storica della propria attività svolgerà le operazioni portuali che riguardano il settore delle rinfuse su tutto il territorio del sistema portuale genovese.
- Le merci manipolate al T.R.G. non appartenenti al settore merceologico delle rinfuse verranno movimentate di comune accordo tra le Compagnie. Più precisamente le Compagnie, nell'ambito delle competenze loro attribuite, determineranno le tariffe, i tempi e l'organizzazione del lavoro.
- Le parti si danno atto di sviluppare insieme nuove iniziative nell'ambito del porto storico e/o sulle aree genovesi esterne allo stesso.
- In caso di crisi di lavoro le parti sono impegnate a fornirsi reciprocamente sostegno attraverso la mobilità dei soci delle Compagnie stesse.
Il presente accordo è sottoposto all'autorizzazione e al controllo dell'Autorità portuale genovese, che ne prende atto nell'ambito dei propri compiti istituzionali.
Qualora venissero meno la validità delle premesse e degli accordi suesposti, le parti si riterranno libere di assumere nella rispettiva autonomia le iniziative ritenute opportune.
Genova, 15.06.2000
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