Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
15:44 GMT+1
Pesanti critiche del Comitato nazionale dell'utenza sull'approvazione della legge di riordino del lavoro portuale
Le compagnie portuali, afferma in pratica il Comitato, si riappropriano del monopolio del lavoro
22 giugno 2000
Il Comitato Nazionale di Coordinamento degli Utenti e degli Operatori Portuali non condivide l'opinione espressa da più parti che l'approvazione del ddl 6239, avvenuta ieri in Parlamento, costituisca la soluzione definitiva di tutte le problematiche relative al lavoro portuale. Il ddl che modifica l'attuale disciplina legislativa del settore, afferma il Comitato, è invece condizionato dall'esigenza di tutelare prioritariamente gli interessi delle ex compagnie portuali, che godranno ancora del regime di monopolio del lavoro, e non risponde ai rilievi espressi dalla Commissione Europea il 21 ottobre 1997.
Prima di tutto, osserva il Comitato, non è stato risolto il conflitto d'interessi relativo alle ex compagnie portuali, poiché permane una possibile commistione gestionale tra impresa ex compagnia portuale, autorizzata a fornire in regime di monopolio il lavoro portuale temporaneo, quindi nei cosiddetti "picchi di carico", e le altre imprese portuali. Per realizzare l'obiettivo imposto dall'Unione Europea il governo dovrà dunque emanare tempestivamente un regolamento attuativo della legge che risponda alle direttive comunitarie.
Il Comitato esprime poi molte perplessità sulla norma che vieta lo svolgimento delle operazioni e dei servizi portuali in deroga alla legge n. 1369 del 23.10.1960. «Se tale norma dovesse precludere alle imprese portuali la possibilità, riconosciuta invece a tutte le imprese degli altri settori produttivi, di fornire in regime d'appalto anche servizi ad alto contenuto di manodopera - afferma il Comitato - costituirebbe una palese violazione del principio della libera circolazione dei servizi e una grave discriminazione a danno degli operatori del settore portuale. Questa possibilità non dovrà essere quindi in alcun modo preclusa alle imprese portuali che applicassero ai lavoratori i trattamenti economici e normativi previsti dalla legge 1369 e di ciò dovrà tener conto il regolamento attuativo».
Critico il Comitato anche per il lavoro interinale, che la legge vieta in ambito portuale lasciando soltanto alle ex compagnie portuali la facoltà di avvalersene. Si tratta di una discriminazione e di una violazione del principio della libera circolazione dei servizi. Su questo tema si era già espresso in termini molto critici l'ex commissario alla Concorrenza, Karel Van Miert.
Il Comitato afferma quindi che è indispensabile che il governo, nella fase attuativa della legge, «sappia adottare soluzioni che evitino ulteriori contenziosi e consentano una piena ed efficace applicazione dei principi comunitari in materia di concorrenza e di libera circolazione dei servizi».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore