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Bureau Veritas propone al RINA una partnership destinata a fondare un Registro europeo
L'offerta prevede il conferimento delle attività di Bureau Veritas Italia a RINA Spa e l'ingresso della Fondazione Rina nell'azionariato di Bureau Veritas S.A., con rappresentanza nel consiglio di amministrazione
22 novembre 2000
Il Registro francese Bureau Veritas rilancia la propria proposta per la creazione con una partnership strategica con il Registro Italiano Navale Spa (RINA). Il settore delle società di classificazione sta entrando in una fase caratterizzata dalla formazione di concentrazioni. Per ora tutto però è fermo alle parole, alle trattative. Il Registro italiano è al centro degli interessi dei concorrenti europei e internazionali, invogliati dalla realizzazione di possibili fusioni o alleanze: oltre al Bureau Veritas, il RINA è nelle mire di Lloyd's Register (LR) e American Bureau of Shipping (ABS) (inforMARE del 9 e 10 ottobre).
Il Bureau Veritas ha ora proposto alla Fondazione Rina, che detiene oggi il 100% del Registro Navale Italiano Spa, un'alleanza strategica volta - secondo le intenzioni - a creare una delle più importanti realtà europee nel settore navale, industriale e della certificazione. Un'alleanza che secondo il Registro francese potrebbe rappresentare il nucleo originario di un Registro europeo, che abbia come obiettivo l'incremento della sicurezza dei trasporti marittimi nelle acque territoriali dell'Unione Europea.
«I rischi e i problemi creati dal trasporto di merci pericolose e non - ha spiegato Bernard Anne, il managing director del settore navale del Bureau Veritas - sono ormai nella stragrande maggioranza legati al cabotaggio, provocando in caso di incidenti danni ingenti. Questo è un problema europeo che deve essere risolto in Europa, con una normativa sulla sicurezza chiara e puntuale dettata dall'UE e con uno strumento tecnico forte ed armonizzato rappresentato da un Registro europeo».
«La nuova realtà nata dall'integrazione tra Bureau Veritas e RINA - ha detto Anne - conquisterebbe una soglia dimensionale tale da potersi fare promotrice presso l'Unione Europea di questo progetto, ponendosi come valida alternativa allo strapotere degli Stati Uniti e dell'Asia».
Il progetto di alleanza proposto dal Bureau Veritas alla Fondazione Rina si articola su due punti chiave: il conferimento delle attività di Bureau Veritas Italia a RINA Spa, che manterrebbe nome, marchio, sede legale, autonomia amministrativa, gestionale e industriale, nonché la rappresentanza in sede IACS, e l'ingresso della Fondazione Rina nell'azionariato di Bureau Veritas S.A., con rappresentanza nel consiglio di amministrazione e partecipazione, in questo modo, alla determinazione degli indirizzi strategici del gruppo a livello internazionale.
Dal punto di vista dell'architettura finanziaria dell'operazione, Bureau Veritas ha dato la propria disponibilità a crescere anche per fasi successive nell'azionariato di RINA Spa.
Secondo quanto previsto dal progetto di alleanza, con l'integrazione operativa il nuovo RINA risulterebbe estremamente rafforzato in termini di posizionamento competitivo, gamma di servizi e capacità di investimento. Elementi che andrebbero a vantaggio degli stessi armatori italiani. Il RINA manterrebbe infatti invariato il proprio background culturale e linguistico, garantendo agli armatori facilità di accesso e comprensione dei servizi, con un'offerta di strumenti e soluzioni nuove, rapide e efficaci.
Il business plan elaborato a sostegno dell'offerta prevede inoltre che, grazie alla forza propulsiva dell'alleanza, nei prossimi cinque anni RINA Spa raddoppi il volume d'affari, con una crescita da 192 miliardi a 385 miliardi di lire, e aumenti dell'80% il proprio personale, creando 700 nuovi posti di lavoro. Grazie alla messa in comune di risorse qualificate e tecnologie all'avanguardia, Genova rafforzerebbe poi ulteriormente la propria posizione nel Mediterraneo e come centro di eccellenza mondiale per le navi passeggeri.
Bureau Veritas ha sede a Parigi e un fatturato annuo di circa 1.500 miliardi di lire. In Italia il gruppo francese conta su 130 dipendenti e un giro d'affari superiore ai 30 miliardi di lire.
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