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Maersk Sealand e P&O Nedlloyd allungano il passo rispetto agli altri mega carriers
E' di oltre 5,2 milioni di teu (+8,5%) la capacità di trasporto delle prime cento compagnie di navigazione del settore container
19 gennaio 2001
La capacità di trasporto della flotta delle prime cento compagnie di navigazione del trasporto containerizzato al 1° gennaio scorso assommava ad oltre 5,2 milioni di teu, con un incremento dell'8,5% rispetto ad un anno prima (inforMARE del 24 gennaio 2000). Stilando la graduatoria dei primi operatori mondiali del settore, la BRS-Alphaliner ha rilevato una modesta crescita della capacità di trasporto dei mega carriers - ad eccezione delle prime due classificate, le compagnie del gruppo A.P. Möller (Maersk Sealand - Safmarine) e la P&O Nedlloyd - mentre è risultata più elevata quella dei vettori di media taglia.
Con un totale di 694.054 teu, la capacità di trasporto di Maersk Sealand e Safmarine è cresciuta del 12%, con un incremento di 74.000 teu rispetto ad un anno prima. Questo mese inoltre la flotta del gruppo A.P. Möller ha superato i 700.000 teu di capacità grazie alla consegna della quindicesima portacontainer di classe S da 7.960 teu. Il potenziamento della flotta di Maersk Sealand e Safmarine avvenuto nel 2000 è dovuto alla consegna di quattro unità da 7.960 teu, al noleggio di cinque navi da 6.252 teu dalla Costamare e all'acquisizione di tre portacontainer da 4.300 teu. L'orderbook ufficiale delle due compagnie è di 31 navi per 130.902 teu.
Dopo essere stata superata nel corso del 1997 dalla Evergreen, P&O Nedlloyd è tornata al secondo posto della graduatoria grazie ad un incremento del 22,4% della propria capacità di trasporto (343.554 teu), che è risultata di 63.000 teu superiore rispetto al 1° gennaio 2000. Un incremento pari a 50.000 teu è attribuibile al potenziamento della flotta della compagnia, con la consegna di sette unità da 5.500 teu e sei da 2.500-3.400 teu per un totale di 56.000 teu, mentre l'acquisizione dei servizi Mediterraneo - Stati Uniti della Farrell Lines e dei rimanenti servizi della Harrison ha portato rispettivamente altri 11.000 e 2.000 teu. Gli ordinativi della P&O Nedlloyd sono relativi alla costruzione di 21 navi per una capacità di trasporto di 84.032 teu.
La flotta dell'Evergreen è risultata totalizzare complessivamente 325.385 teu, con un incremento del 2,4% rispetto alla capacità registrata dodici mesi prima. Il modesto aumento è attribuito alla volontà di Evergreen di irrobustire la flotta della controllata italiana Lloyd Triestino (che conta 20 unità per 77.000 teu) con tonnellaggio della Evergreen Marine Corporation. Quest'ultima, la principale compagnia del gruppo, detiene una capacità di trasporto di circa 200.000 teu, mentre l'altra filiale Uniglory ne totalizza 48.000, con una flessione di 3.000 teu rispetto ad un anno prima. L'orderbook del gruppo di Taipei è di 16 navi per 79.430 teu.
Sono compresi tra l'1 e il 10% gli incrementi registrati dalle compagnie classificate tra il terzo e il nono gradino della graduatoria. In quest'ambito è stata rilevata la crescita della Mediterranean Shipping Company (MSC), che si è notevolmente avvicinata alla Hanjin/Senator, tanto che BRS-Alphaliner prevede che la compagnia di Gineva ne effettuerà il sorpasso, insediandosi al quarto posto nel terzo trimestre di quest'anno. Parte delle nuove costruzioni, per un totale di 71.000, commissionate dalla MSC sarà infatti consegnata nel 2001, mentre la maggior parte delle navi ordinate dalla Hanjin, per 27.000 teu, saranno consegnate nel 2002. Con 224.344 teu APL (gruppo NOL) ha mostrato un incremento dell'8% della capacità, COSCO (206.120 teu) del 3,7% e Nippon Yusen Kaisha (170.608 teu) del 2,7%.
Al nono posto della graduatoria viene segnalato l'incremento del 4,7% della capacità della flotta del gruppo CP Ships (147.995 teu), a cui fanno capo Lykes Lines e Contship Containerlines con 42.000 teu ciascuna, la TMM con 25.400 teu, la Canmar con 18.700 teu, la ANZDL con 14.000 teu e la Cast con 5.200 teu.
La francese CMA CGM nel corso del 2000 è invece risalita dal 12° al 10° posto, con un incremento del 15,5% della capacità (141.842 teu), sorpassando la Zim e la Mitsui OSK Lines. Un avanzamento determinato soprattutto dal noleggio di portacontainer. L'orderbook della compagnia è di 23 navi per 105.686 teu, al terzo posto in questa graduatoria dopo Maersk Sealand e China Shipping.
Quest'ultima compagnia è salita nel 2000 dal 18° al 17° posto, con un incremento del 27,6% della capacità di trasporto (110.159 teu).
A seguito dell'accordo intervenuto tra la CSAV e la Norasia nello scorso giugno (inforMARE del 1° giugno 2000) e la conseguente razionalizzazione delle rispettive flotte, la capacità di trasporto complessiva delle due compagnie è scesa dai 114.000 teu (69 navi) del primo semestre a 96.932 teu (53 navi) nella rilevazione del 1° gennaio scorso.
Per ciò che riguarda le compagnie sudcoreane, oltre all'incremento del 5,5% mostrato dalla Hanjin con 258.023 teu, che comprendono 90.000 teu della Senator Lines, la Hyundai Merchant Marine (HMM) ha totalizzato 106.150 teu e un aumento del 3,7% e la Cho Yang dell'8% con 47.826 teu.
I primi 25 operatori della classifica hanno complessivamente una capacità di trasporto di 4.227.000 teu, contro 3.850.000 teu del 1° gennaio 2000. Questi vettori rappresentano l'80,7% della capacità totale dei primi 100 operatori, contro il 79,9% dell'anno prima.
Sono risultate 4.450 le navi portacontainer impiegate nei servizi internazionali, per un totale di 5,75 milioni di teu di capacità. I primi 25 operatori mondiali rappresentano circa il 48% di questa capacità, mentre i primi 100 rappresentano il 91,1% e quelli dalla posizione 101 alla 200 il 4,7%. Il tonnellaggio di portata lorda complessivo nei collegamenti internazionali è di 91,9 milioni di tonnellate, di cui il 43,1% è controllato dai primi 25 operatori.
Le prime cento compagnie del trasporto marittimo containerizzato
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