Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
18:27 GMT+1
La Corte dei Conti ha analizzato l'evolversi del piano governativo di riordino delle quattro compagnie di navigazione del gruppo Finmare
Valutati gli esercizi 1995-1998 di Tirrenia, Adriatica di Navigazione, Lloyd Triestino e Italia di Navigazione
23 febbraio 2001
Lo scorso 26 gennaio la sezione Controllo enti della Corte dei Conti ha inviato al Parlamento una relazione sugli esercizi dal 1995 al 1998 delle compagnie marittime Tirrenia, Adriatica di Navigazione, Lloyd Triestino e Italia di Navigazione.
Nel quadriennio in esame - ricorda la sezione della Corte dei Conti - è stato avviato il processo di ristrutturazione in attuazione del piano governativo di riordino delle quattro società di navigazione del gruppo Finmare di preminente interesse nazionale, e sono state così realizzate le condizioni per la privatizzazione del comparto servizi internazionali di linea e la cessione della partecipazione di controllo, per il comparto cabotiero, della holding Finmare Spa. alla Tirrenia Spa., con funzioni di capogruppo operativa. Per il settore di linea sono inoltre stati sottoscritti i contratti di cessione del Lloyd Triestino di navigazione alla Balsam Estate B.V. del gruppo Evergreen di Taiwan e della Italia di navigazione alla società D'Amico International, rispettivamente il 31 luglio 1998 ed il 13 agosto 1998.
Per il comparto cabotiero, il 30 novembre 1998 è stato ceduto all'IRI il 60% del pacchetto azionario della Tirrenia Spa, mentre quest'ultima, l'11 febbraio 1999, ha rilevato l'intero pacchetto azionario dell'Adriatica Spa, assumendo in tal modo il ruolo di azionista di riferimento dell'intero comparto pubblico.
La Corte osserva che il mantenimento di un unico gruppo cabotiero integrato dovrà comportare economie di scala e sinergie di tipo industriale, offrendo, attraverso una migliore redditività, un maggior valore economico-patrimoniale in vista della privatizzazione.
Nel periodo in esame, le società dell'ex gruppo Finmare hanno affrontato le difficoltà emerse per fronteggiare la concorrenza commerciale delle principali realtà armatoriali private nazionali e straniere nelle rispettive aree di mercato.
Nel settore dei traffici internazionali di linea - spiega la sezione Controllo enti - il mercato dei trasporti marittimi containerizzati ha subito una sensibile flessione della domanda.
Si è inoltre osservato che i risultati economico-finanziari delle quattro società di navigazione sono caratterizzati dalla forte incidenza dei costi di produzione (determinati soprattutto da maggior livello retributivo del personale rispetto a quello delle compagnie concorrenti) costi che risultano in generale superiori al fatturato. La relazione ricorda peraltro che le società del gruppo cabotiero operano sulla base di convenzioni ventennali con lo Stato (rinnovate nel 1989) che le impegnano ad esercitare servizi pubblici a fronte di sovvenzioni destinate a compensare i costi aggiuntivi (oltre alla remunerazione del capitale investito), mentre le società di linea non hanno più goduto dagli anni 1995-1996 di tali benefici.
«Pertanto è evidente - afferma l'ufficio della Corte dei Conti - che la scadenza del regime convenzionale con lo Stato, che rischia di venire anticipata per la procedura di infrazione attivata dalla Commissione UE, impone processi di trasformazione industriale per una maggior efficienza dei servizi e il contenimento dei costi, al fine di conservare una presenza di rilievo sul mercato».
Nel periodo analizzato si rileva come la Tirrenia abbia conseguito una tenuta dei volumi di traffico ed una crescita degli introiti, realizzando utili consistenti (complessivamente 47,543 miliardi di lire nel quinquennio 1995 - 1999), anche se per effetto dei contributi dello Stato, nonché un incremento patrimoniale pari al 41,7%. A fronte di tali risultati, viene sottolineata la riduzione delle sovvenzioni a carico dello Stato (circa il 50%) e la riqualificazione della flotta con più consistenti investimenti (+50%) in navi ad alta velocità. Anche l'Adriatica ha conseguito risultati favorevoli, in termini sia di incremento di traffico che di utili, con una flotta decisamente meno competitiva, a causa della flessione degli investimenti (-32%).
In conclusione il bilancio consolidato del gruppo cabotiero registra utili per il 1999, di 16,201 milioni di lire. In crescita, il capitale netto (+39%), le immobilizzazioni (+17%), ma anche l'indebitamento a medio/lungo termine (+20%).
Per il comparto trasporti di linea viene posta in evidenza la difficile situazione congiunturale del settore. Gli esercizi 1996 e 1997 si sono conclusi con risultati operativi in perdita, solo parzialmente compensati dalle misure di ricapitalizzazione previsti dalla legge n.204/95.
La sezione Controllo enti della Corte dei Conti ricorda infine che il processo di ristrutturazione e di privatizzazione delle società di armamento pubblico ha subito un ritardo per effetto dell'avvio, da parte della Commissione UE, di due procedure di infrazione comunitaria rivolte ad accertare la legittimità del sostegno finanziario statale previsto dalla legge n.204/95 alle società di linea e dalla legge n.160/1989 a favore delle società del gruppo Tirrenia. Tali procedure, di fatto, hanno comportato «lo slittamento della fase attuativa del piano di riordino, con particolare riguardo ai necessari interventi strutturali».
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore