Verrà bandita una gara per realizzare il rifacimento degli ormeggi 39 e 40 della banchina Vittorio Emanuele del porto di Napoli, dove non si interveniva da decenni, per destinarla alle riparazioni navali. Il progetto esecutivo, del valore di circa 2,5 miliardi di lire, è stato approvato oggi dal Comitato Portuale e costituisce il primo tra quelli finanziati dalla legge n. 413 del 1998 ("Rifinanziamento degli interventi per l'industria cantieristica ed armatoriale ed attuazione della normativa comunitaria di settore") che ha riconosciuto circa 100 miliardi di lire allo scalo partenopeo.
A questo lavoro dovranno seguire entro il 30 giugno, grazie alla proroga ottenuta dal presidente dell'ente portuale Francesco Nerli, tutti gli altri interventi da realizzare con i fondi della legge n. 413, che riguardano tra l'altro il prolungamento del molo Bausan, il prolungamento del molo Flavio Gioia, il tombamento dell'Alveo Pollena, il prolungamento ed il consolidamento del molo Immacolatella Vecchia, il restauro ed il consolidamento del molo San Vincenzo e il rifacimento del Bacino n. 3.
«Noi - ha commentato Francesco Nerli - dobbiamo lavorare per creare le condizioni affinché lo scalo partenopeo diventi uno dei più attrezzati del Mediterraneo in termini infrastrutturali e di servizi. Un obiettivo per raggiungere il quale c'è bisogno di adottare in tempi rapidi le scelte opportune, gli atti amministrativi richiesti e di mettere a punto tutte le azioni necessarie per realizzare le opere». Avviare gli interventi già fissati e delineare al contempo una nuova strategia in grado di riposizionare lo scalo nel Mediterraneo sia sul piano del traffico commerciale sia su quello crocieristico-passeggeri è il percorso di lavoro indicato dal presidente dell'authority portuale al parlamentino dello scalo e su cui ha chiesto la massima collaborazione e il massimo impegno.
Il tempo a disposizione non è molto, ha sottolineato il rappresentante delle imprese, il capitano Pasquale Legora De Feo, ricordando che «la velocità con cui si muove lo shipping internazionale non attende i tempi per riorganizzare le infrastrutture». Proprio in tema di urgenze il presidente dell'ente portuale ha indicato una serie di importanti scadenze: la verifica del nuovo piano regolatore del porto in corso d'intesa al Comune, la verifica del piano operativo triennale e la riconsiderazione delle priorità sugli investimenti in base agli obiettivi che verranno individuati. «Entro l'estate - ha precisato Nerli - noi dovremo aver definito per tutti e tre gli ambiti dell'economia portuale (commerciale, cantieristico, passeggeri) un percorso di priorità e di interventi, in modo da fornire agli operatori certezza di programmazione»
Gli interventi dovranno essere programmati anche in considerazione del fatto che il ministero dei Trasporti e della Navigazione si sta preparando a ripartire i fondi 2001-2003 tra i porti, mentre l'Autorità Portuale di Napoli ha già ottenuto fondi del ministero dei Lavori pubblici per circa 60 miliardi destinati al prolungamento della Diga Foranea a protezione della Darsena di levante e circa 30 miliardi nel bilancio 2001 per i lavori al Bacino n. 3 e all'Immacolatella Vecchia.
Nella riunione odierna il Comitato Portuale ha approvato anche l'accordo migliorativo tra Trenitalia Spa e l'Autorità Portuale per l'esercizio ferroviario nel porto di Napoli svolto nel 2000 dalla società Ferport.
In conclusione sono stati deliberati i primi adempimenti per il completamento della segreteria tecnico-operativa con l'assunzione di tre dirigenti, destinati all'area tecnica, all'area amministrativo-istituzionale e all'ufficio legale.
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