La tonnage tax sta diventando rapidamente lo strumento di tassazione di riferimento della navigazione marittima per un numero crescente di Paesi europei, grazie ad una formula di tassazione forfettaria che rende più semplice il sistema fiscale. In Italia invece il livello della tassazione e i complicati meccanismi di applicazione dei tributi ostacolano il decollo definitivo della flotta nazionale e costituiscono un fattore disincentivante al rientro sotto la bandiera italiana delle navi iscritte all'estero. Questi temi sono emersi nel corso del convegno organizzato dall'Univesità "La Sapienza" di Roma (Corso di perfezionamento in diritto tributario internazionale e Scuola di specializzazione in economia dei trasporti) e dalla Confitarma (Confederazione Italiana Armatori), intitolato "La fiscalità marittima europea: le prospettive italiane" svoltosi oggi a Roma.
Scopo del convegno è stato esaminare le iniziative introdotte da altre nazioni europee in materia di fiscalità marittima, al fine di individuare elementi utili per l'introduzione anche in Italia della tonnage tax, già in vigore in Norvegia, Olanda, Germania, Grecia e Regno Unito ed in fase di realizzazione in Danimarca e Finlandia.
Luigi Perissich, direttore generale della Confitarma, ha sottolineato come l'introduzione della tonnage tax sia importante per l'armamento italiano per poter colmare il gap di competitività tra l'Italia e gli altri Paesi marittimi europei. L'introduzione del Registro internazionale ha reso le imprese di navigazione italiane più competitive, tuttavia le altre marinerie nel frattempo si sono dotate di ulteriori strumenti, ed in particolare di regimi fiscali più favorevoli.
Giovanni Puoti, direttore del Corso di perfezionamento in diritto tributario internazionale, ha richiamato gli orientamenti comunitari in ordine alla creazione di misure di riallineamento della fiscalità europea con quella dei paesi terzi. In particolare si è soffermato sulle problematiche di carattere generale riguardanti l'introduzione in Italia di un meccanismo di tassazione forfettaria come la tonnage tax. Puoti ha rilevato che sia i principi costituzionali, sia il contesto normativo attuale, consentono, senza particolari difficoltà, una tassazione sul tonnellaggio sostitutiva sia delle imposte sui redditi che dell'IRAP. Tuttavia un meccanismo di tassazione di questo tipo, qualora venisse introdotto in Italia, dovrebbe comunque tener conto degli orientamenti comunitari in materia di concorrenza fiscale nociva.
Alfonse Guinier, segretario generale dell'ECSA, l'associazione degli armatori europei, ha illustrato le linee di politica marittima europea sulla base del Rapporto Kinnock del 1996 e sui risultati derivanti al settore marittimo a seguito dell'applicazione delle misure indicate nel documento del 1997 "Orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi".
Mark Brownrigg, direttore Shipping Policy della Chamber of Shipping, l'associazione dell'armamento britannico), ha parlato degli aspetti relativi all'introduzione della tonnage tax nel Regno Unito, nonché dei vantaggi derivanti da tale meccanismo fiscale che si è già rivelato particolarmente efficace.
Maurizio Leo, pro rettore della Scuola Centrale Tributaria, ha esaminato in modo approfondito gli aspetti concreti dell'introduzione della tonnage tax in Italia, soffermandosi sulle modalità per la scelta del meccanismo e sulle conseguenze derivanti dall'opzione di applicazione della tonnage tax in relazione a tutte le situazioni fiscali che hanno effetto per più periodi d'imposta (plusvalenze, ammortamenti, accantonamenti, riserve in sospensione, ecc.)
Vincenzo Mucci, direttore del Dipartimento della navigazione marittima del ministero dei Trasporti e della Navigazione, si è soffermato sulle novità legislative in materia di navigazione marittima, ricordando che l'introduzione del Registro internazionale ha indubbiamente determinato un incremento delle iscrizioni di navi sotto bandiera italiana ed ha sottolineato che tutti i provvedimenti di incentivazione hanno poi un ritorno positivo per tutto il comparto marittimo.
In conclusione Nicola Coccia, presidente della Commissione finanza e tributi di Confitarma, ha illustrato nel dettaglio il punto di vista e le ragioni dell'armamento favorevoli all'introduzione della tonnage tax, sottolineandole l'urgenza al fine di evitare concorrenza sleale. |
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