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Gli armatori italiani chiedono al nuovo governo il rafforzamento del cabotaggio e l'introduzione della tonnage tax. Prioritarie anche flessibilità e formazione per far fronte dalla carenza di marittimi
Le richieste sono state avanzate nel corso di un convegno a Roma alla presenza del nuovo ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Pietro Lunardi
14 giugno 2001
Confitarma (Confederazione Italiana Armatori) ha chiesto al nuovo governo italiano l'adozione di una serie di misure urgenti che comprendono «il rafforzamento dei trasporti marittimi a corto raggio, per rendere efficiente il sistema dei trasporti italiano, e l'introduzione della tonnage tax per semplificare e stabilizzare il sistema fiscale». Prioritarie sono considerate anche «flessibilità e formazione, per far fronte alla grave carenza di marittimi che minaccia l'operatività e la sicurezza della flotta». Le richieste sono state avanzate oggi nel corso di una tavola rotonda del convegno "Scegliere il mare - Competitività e sviluppo in Italia e in Europa" che si è svolta al teatro Valle di Roma alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi, del sottosegretario Paolo Mammola, del presidente del CNEL, Piero Larizza, del sottosegretario del ministero dell'Ambiente, Antonio Martusciello, di numerosi esponenti parlamentari, di rappresentanti dell'Unione Europea, delle organizzazioni sindacali e di operatori del settore marittimo internazionale.
«In una situazione di traffici globali in continuo e forte aumento - ha detto il presidente di Confitarma, Paolo Clerici - chiediamo al nuovo governo e al nuovo parlamento di cogliere di cogliere le opportunità strategiche offerte dal trasporto via mare che permetteranno al nostro Paese un recupero in tempi brevi del gap di competitività con gli altri Paesi». «Le tematiche discusse oggi - ha aggiunto - saranno tra l'altro oggetto del Consiglio dei premier comunitari sulle strategie dell'Unione Europea per uno sviluppo sostenibile, che si tiene a Goteborg domani e che affronta anche il problema della congestione dei trasporti terrestri ai quali il trasporto marittimo è pronto a dare il proprio contributo in chiave di sviluppo di direttrici di traffico alternative e di soluzioni concrete».
Nei traffici internazionali - ricorda Confitarma - il trasporto marittimo è al primo posto in Italia: 1.441 miliardi di tkm contro i 207 del trasporto su strada e i 71 della rotaia. In termini di quantità trasportate il mare è al secondo posto dopo la strada, con un volume di merci movimentate triplo rispetto alla rotaia (385 milioni di tonnellate via mare contro i 128 della rotaia).
L'aumento dei volumi di traffico su strada che - sottolineano gli armatori italiani - avviene a tassi superiori al PIL, determina sempre più situazioni di congestione lungo le direttrici del sistema nazionale ed europeo, con gravi problemi di strozzatura della logistica produttiva. «E' necessario riequilibrare il nostro sistema logistico con un maggior ricorso al trasporto marittimo - ha detto Clerici - proseguendo sulla strada della ricerca di una maggiore competitività per le imprese di armamento italiane».
Il potenziale offerto dal sistema marittimo - secondo Confitarma - potrà generare reali opportunità per l'Italia solo se accompagnato da politiche in grado di rafforzare la competitività della bandiera italiana.
In merito alla sicurezza della navigazione, Confitarma ha lamentato la grave carenza di marittimi dotati delle necessarie qualifiche richieste dalle normative internazionali, che rischia di causare il fermo delle navi e di ripercuotersi negativamente sulla sicurezza, rendendo inevitabile - dicono gli armatori - una selezione meno severa e la formazione di equipaggi misti. Confitarma chiede che il problema sia affrontato adottando una politica di maggiore flessibilità nella composizione degli equipaggi che con un programma mirato di istruzione professionale.
Sul tema ambientale, Confitarma ha manifestato l'intenzione di continuare a perseguire iniziative relative alla riduzione delle emissioni dei gas-serra mediante il trasporto combinato marittimo e alla creazione di sistemi di controllo, sanzione e disincentivo delle navi che effettuino una concorrenza scorretta non rispettando gli stringenti standard previsti dalle norme internazionali. La confederazione armatoriale ha inoltre ricordato che in questa direzione va anche il recente accordo volontario firmato il 1° giugno tra imprese, organizzazioni sindacali e ambientaliste, e ministeri dell'Ambiente e dei Trasporti per il miglioramento della sicurezza dei traffici marittimi (inforMARE del 1° giugno 2001).
I dati riportati da Confitarma indicano che nel 2000 l'Italia si è situata al primo posto dell'import-export dell'Unione Europea, con una quota pari al 18% del totale (1.735 milioni di tonnellate di merci), mentre il volume complessivo delle transazioni si è attestato sui 23.200 miliardi di lire, a fronte di 21.000 miliardi per l'insieme degli altri sistemi di trasporto. La flotta italiana si è posizionata al 14° posto nel mondo con 1.396 navi, l'1% in più rispetto al 1999. Il naviglio battente bandiera italiana ha avuto un incremento del 12% (oltre un milione di tsl) ed è pari a 1.576 unità per 9.475.503 tonnellate di stazza lorda. Nel settore del trasporto dei passeggeri l'Italia occupa il terzo posto a ridosso di Giappone e Grecia. I posti di lavoro a bordo della flotta sono risultati 25.500 alla fine dello scorso anno.
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