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Record italiano di traffico container (esclusi trasbordi) stabilito dal Voltri Terminal Europa nel primo semestre. Sottoscritto un accordo per l'organizzazione del lavoro
Nel periodo il terminal genovese ha movimentato 418.160 teu. A partire da fine 2001 l'orario di lavoro sarà ridotto a 36 ore effettive, anticipando il contratto nazionale che prevede tale riduzione nel 2004
11 luglio 2001
Il Voltri Terminal Europa (VTE) del porto di Genova, gestito da PSA Sinport (gruppo PSA Corporation di Singapore), si propone quale container terminal leader italiano sia per traffico che per organizzazione del lavoro. Nel primo semestre di quest'anno l'impianto ha movimentato 418.160 teu, «la migliore performance dei porti italiani esclusi quelli di trasbordo» - ha commentato il direttore generale di VTE, Giuseppe Godano - «con un incremento del 22% rispetto ai primi sei mesi del 2000 e contro un aumento del 5% registrato nel primo semestre di quest'anno nel nord Tirreno». «La market share del VTE nel nord Tirreno - ha specificato - è passata dal 17% nel 1996 al 27% nel 2001. Nel 1994, anno di inaugurazione del terminal, sono stati movimentati 60mila teu, 550mila nel 1997, 744mila nel 2000 e la previsione per il 2001 è di 900mila teu, forse un poco meno. Il budget 2002 prevede inoltre il superamento di un milione di teu. Il Voltri Terminal Europa è in una situazione di crescita nonostante il mercato di riferimento abbia accusato un sostanziale rallentamento».
«Fino al 2000 - ha ricordato Godano - VTE ha investito più di 250 miliardi di lire. Nell'ultimo consiglio d'amministrazione sono stati decisi investimenti per 55,43 miliardi, di cui 38,38 di pertinenza del 2001». Inoltre nei giorni scorsi è stata ultimata la seconda fase del quinto modulo del terminal, «che sarà consegnata entro questo mese».
Tra i nuovi mezzi di movimentazione ordinati - ha rammentato il direttore generale del VTE - ci sono «sei nuove gru di piazzale e due nuove gru di banchina in grado di operare sulle navi di nuova generazione da 6.000, 7.000 o 7.500 teu, con un'opzione per altre due gru di banchina. E l'anno prossimo disporremo di 300 metri di banchina in più». Per l'installazione delle nuove gru di banchina si dovrà provvedere ad un innalzamento del tetto aereo determinato dall'attività del vicino aeroporto Cristoforo Colombo, che sinora non consente di impiegare mezzi di sollevamento così alti. A questo riguardo il VTE auspica che una soluzione possa essere trovata nei prossimi mesi.
Oltre ai livelli record di traffico, il Voltri Terminal Europa si pone inoltre come antesignano nell'organizzazione del lavoro. La società terminalista del gruppo di Singapore ha infatti firmato un accordo con i sindacati che - ha sottolineato il direttore delle Risorse umane del VTE, Sergio Somaglia, «è di particolare rilevanza anche a livello nazionale e anticipa le scadenze della riduzione dell'orario di lavoro». L'intesa, illustrata oggi nella sede dell'Associazione degli Industriali della Provincia di Genova, prevede infatti l'applicazione, a partire dalla fine del 2001, di un nuovo modello organizzativo per l'area operativa, basato su quattro turni giornalieri di sei ore di lavoro anziché gli attuali tre turni di otto ore. Ne consegue una riduzione dell'orario da 40 a 36 ore settimanali di effettivo lavoro. Questa misura anticipa il contratto nazionale del 27 luglio 2000 "unico di riferimento per i lavoratori dei porti", che fissa tale riduzione a partire dal 2004. Viene inoltre introdotto un "premio di risultato", il cui valore unitario a regime - a detta della società - risulta più che raddoppiato rispetto a quello attuale.
«Questa organizzazione del lavoro - ha spiegato Somaglia - tocca l'80% dell'azienda e incrementa i livelli salariali, con una retribuzione media per un quarto livello di tre milioni di lire lordi, fino a quattro milioni in caso di totale flessibilità». «Il VTE - ha ricordato - ha 500 dipendenti, ed entro fine anno saranno raggiunte le 525 unità. Sono previste inoltre ulteriori 25-30 assunzioni nel 2002».
I rappresentanti sindacali - soddisfatti dell'accordo, giudicato un importante passo in avanti nell'organizzazione del lavoro nei terminal genovesi e nazionali - hanno sottolineato la volontà delle organizzazioni dei lavoratori di perseguire, compatibilmente con le esigenze della città, tutte le possibilità di sviluppo dell'attività portuale sia su Voltri che nelle altre aree dello scalo genovese.
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