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Il porto di Ravenna teme i rischi connessi alla scarsa diversificazione dei traffici
Nel primo semestre il traffico, che si sta progressivamente concentrando su poche merceologie, è aumentato del 5,17%. Il Comitato Portuale ha aggiudicato oggi due appalti relativi ai lavori alle banchine sul canale Candiano
26 luglio 2001
L'ente portuale di Ravenna ha reso noto l'andamento generale del traffico nel primo semestre di quest'anno, che è risultato in crescita del 5,17% rispetto allo stesso periodo del 2000. «Al costante aumento del volume delle merci - ha però osservato l'Autorità Portuale - sta corrispondendo una progressiva concentrazione dei traffici su pochi generi merceologici, con una specializzazione in cui è miope non ravvisare i rischi, magari di medio e lungo periodo, connessi alla scarsa diversificazione».
Il Comitato Portuale di Ravenna ha intanto aggiudicato oggi gli ultimi due appalti finanziati con il meccanismo previsto dalla legge 413 relativi ai lavori alle banchine sul canale Candiano: una banchina sulla penisola Trattaroli della lunghezza di 215 metri ed una in corrispondenza della banchina ex Cabot, lunga 515 metri. Il costo complessivo delle due opere è di quasi 20 miliardi di lire. I lavori verranno realizzati rispettivamente dal Consorzio Ravennate delle Cooperative di produzione e lavoro e dalla CIR di Argenta.
Gli appalti seguono quelli aggiudicati il mese scorso per la costruzione delle due nuove banchine sul canale Piomboni, per complessivi 800 metri. La prima, del costo di 4,3 miliardi di lire, verrà realizzata dall'impresa di costruzioni Ing. E. Mantovani di Padova sul lato ovest del canale, mentre la seconda, che costerà 26,9 miliardi di lire, sarà costruita dalla CMC sul lato sud della penisola Trattaroli.
A questo punto - spiega una nota dell'ente portuale ravennate - con i lavori di ampliamento della curva di Marina in corso ed i dragaggi praticamente ultimati, occorre individuare le priorità con cui eseguire la nuova serie di investimenti infrastrutturali. Il piano regolatore portuale è stato infatti definitivamente approvato lo scorso 12 giugno dalla Giunta regionale dell'Emilia Romagna, ed il porto ha ora a disposizione uno strumento operativo con l'indicazione di tutte le opere ammissibili per l'adeguamento infrastrutturale dello scalo.
Agli oneri per la realizzazione di una parte dei nuovi lavori da realizzare, i cui progetti sono in corso di elaborazione, si farà fronte - viene precisato - con il rifinanziamento della legge 413 (circa 100 miliardi di lire come valore attuale dei 140 assegnati a Ravenna). Si tratta in primo luogo della realizzazione del banchinamento dell'avamporto nord, necessario per offrire una darsena adeguata ai mezzi navali della Capitaneria di Porto e ad altri mezzi militari.
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