La Regione Liguria chiederà al governo maggiore autonomia in materia portuale. Lo ha detto il presidente dell'ente regionale Sandro Biasotti commentando ieri l'accordo sulla devolution raggiunto dall'esecutivo italiano. Biasotti ha detto che i provvedimenti annunciati e discussi dal governo Berlusconi prefigurano un «processo di radicale trasferimento di competenze alle Regioni, che si apprestano con il progetto federalista di riforma costituzionale, a voltare pagina, a trent'anni dalla loro costituzione». «Adesso - ha aggiunto - si tratterà di incontrarci per valutarlo nei dettagli, in vista del referendum del 7 ottobre. Una cosa però è certa: la Liguria chiederà al governo, vedremo con quali strumenti, anche maggiori poteri in materia portuale».
«Il "federalismo sulle banchine" - ha spiegato Biasotti - oltre a rappresentare una necessità, significa anche semplificare le procedure e gli iter di approvazione. E' inconcepibile dover aspettare per due anni la valutazione di impatto ambientale per il porto di Genova che era indispensabile per l'approvazione del piano regolatore portuale. Io non disconosco il ruolo dello Stato, che è determinante, ma il nostro auspicio è che le autorità portuali liguri, che hanno la leadership nei traffici, siano messe, con la Regione, in condizione di poter decidere autonomamente su questioni vitali per la nostra economia e di poter controllare in maniera diretta le proprie risorse». |
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