L'eterogeneo mondo dello shipping delle ex repubbliche sovietiche registra in questo periodo risultati finanziari che sembrano in controtendenza rispetto agli esiti poco felici di molte delle compagnie di navigazione del resto del pianeta marittimo. La Latvian Shipping Company (LSC), ad esempio, ha chiuso il primo semestre 2001 con un utile al lordo delle tasse di 21 milioni di dollari, con un incremento di 18,9 milioni di dollari rispetto al primo semestre dello scorso anno. Un risultato mai ottenuto nella sua storia. L'utile operativo derivante dall'attività della flotta è stato di 23,5 milioni di dollari, contro 7,1 milioni nei primi sei mesi del 2000, di cui 21,8 milioni generati dal settore tanker. Positivo anche il risultato operativo della flotta di navi per gas di petrolio liquefatto, che è ammontato a 2,3 milioni di dollari, con un miglioramento di 700mila dollari. Nonostante l'attuale crisi del mercato reefer - ha inoltre sottolineato la compagnia - anche la flotta di unità frigo ha aumentato il suo risultato operativo di 2,2 milioni di dollari; risultato che è stato però conseguito con il write-off delle navi, che ha consentito di ridurre i costi operativi. Stabile è invece risultato l'andamento del settore dry cargo, con un utile operativo di 100mila dollari.
Soddisfacenti anche i risultati delle filiali della LSC, che hanno chiuso il primo semestre con un incremento di 500mila dollari, determinato soprattutto dall'attività della "Ship Management" Ltd. |
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