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Il mercato portuale europeo funziona, checché ne dica Loyola de Palacio
Il leader dei terminalisti di Amburgo spiega le ragioni del successo delle imprese europee
12 settembre 2001
Partecipando alla settima edizione dell'International Symposium on Liner Shipping, che si chiude oggi ad Amburgo, il presidente della federazione delle imprese portuali di Amburgo, Peter Dietrich, ha detto che il porto tedesco ha registrato nei primi sette mesi di quest'anno una progressione a due cifre nel settore container, che fa presumere una movimentazione complessiva a fine anno tra i 4,7 e i 4,8 milioni di teu. Amburgo prevede inoltre di movimentare 7-8 milioni di teu entro il 2010 e i programmi di investimento infrastrutturali sono basati su questa stima. «Il dragaggio della parte bassa del fiume Elba - ha spiegato - ha incrementato la nostra posizione competitiva. Ma l'industria portuale chiede di più e spera di ottenerlo».
Dietrich, che è anche presidente della società terminalistica Hamburger Hafen- und Lagerhaus AG (HHLA), ha ricordato che il trasporto marittimo containerizzato ha registrato un tasso di cresciuta due o tre volte superiore rispetto a quello del prodotto interno lordo in molti traffici. Ma non sono tutte rose e fiori, almeno per i prossimi due o tre anni: «chi si alza in piedi al cinema vede meglio - ha spiegato - ma se tutti si alzano in piedi, solo le persone molto alte si godono il film! Ceteris paribus questo può essere valido anche per i porti e per lo shipping».
Lo scenario marittimo del settore container - ha rilevato - è inoltre influenzato dal fatto che le principali compagnie di navigazione figurano anche tra gli operatori portuali leader della movimentazione contenitori nel mondo e stanno investendo sempre più nelle attività portuali. Questa strategia è stata adottata per assicurarsi un'adeguata capacità di traffico portuale nelle aree strategiche, per mantenere il controllo sulla merce il più a lungo possibile, per ricavare profitti dalle attività portuali e per acquisire un vantaggio sui competitors. Ma - ha aggiunto - sta emergendo anche una nuova schiera di operatori portuali internazionali, che sono del tutto indipendenti dalle compagnie di navigazione. Alcuni dei più attivi terminalisti indipendenti stanno inoltre ampliando la propria attività al trasporto terrestre e alle catene logistiche.
E' inoltre aumentata la concorrenza tra le diverse regioni portuali ed anche la competizione tra i porti all'interno di una stessa area portuale. «Questo - ha sottolineato Dietrich - è un beneficio per le compagnie di navigazione, per i caricatori e i consumatori. La movimentazione portuale in Europa, di conseguenza, è meno costosa rispetto a qualsiasi altra principale regione del mondo containerizzato». «Questo - ha puntualizzato con sarcasmo - è un mercato che funziona. Chiunque lo sa, forse con l'eccezione del commissario dei Trasporti dell'Unione Europea di Bruxelles».
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