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A Livorno vertice europeo sulle "autostrade del mare"
Alla Stazione Marittima, alla presenza del capo dello Stato, ne hanno discusso Loyola de Palacio e i ministri Lunardi, Gayssot e Cascos
15 febbraio 2002
Di "autostrade del mare" - i collegamenti di cabotaggio necessari per alleviare il traffico sulle strade italiane ed europee - si è parlato oggi alla Stazione Marittima di Livorno. Si è trattato di un vero e proprio vertice europeo, che ha riunito il vicepresidente della Commissione UE, Loyola de Palacio, che ha deleghe sui trasporti e l'energia, e i ministri dei trasporti italiano, Pietro Lunardi, francese, Jean-Claude Gayssot e spagnolo, Franciso Alvarez Cascos. Un vertice aperto dal presidente dell'authority portuale labronica, Nereo Marcucci, e svoltosi alla presenza del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, "sponsor" delle autostrade del mare". A più riprese Ciampi ha sottolineato la necessità di sfruttare maggiormente il trasporto marittimo. Un'esortazione autorevole, che ha indotto gli esperti del trasporto ad estrarre in fretta dai cassetti vecchi progetti, pronti a rilanciare l'autostrada del Tirreno e quella dell'Adriatico. Mancano però proposte concrete, che vadano al di là delle solite affermazioni sulla necessità di potenziare porti, flotte e intermodalità. La strada è in salita e molti imprenditori privati ritengono che non si possa affrontare senza l'aiuto dello Stato. L'Unione Europea ha predisposto normative e programmato risorse per creare vie d'acqua che si integrino e completino una rete di trasporti terrestre basata sempre più sulle linee ferroviarie. In Italia, dove il trasporto su rotaia è il tallone d'Achille dell'intero sistema, la salita è ancora più ardua, soprattutto quando si affronta il dislivello tra il dire e il fare.
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