Lo scorso anno le case di spedizione e le società di autotrasporto hanno dovuto far fronte contemporaneamente ad un incremento dei costi e ad un peggioramento del mercato. Lo ha rilevato l'ALSEA (Associazione Lombarda Spedizionieri e Autotrasportatori), sottolineando come l'andamento dei trasporti terrestri delle merci sembri «essere oggi sempre più condizionato dall'andamento dell'economia e come sempre da fattori di congiuntura non solo italiana ma anche europea particolarmente avvertiti in questo momento».
«In materia di trasporti terrestri - ha precisato l'associazione - l'anno 2002 ha registrato un incremento dei costi delle imprese di spedizioni internazionali di oltre il 5%». «Non si tratta dunque solo di calo dei volumi legati alla crisi economica che coinvolge i mercati internazionali - ha spiegato ALSEA - ma anche e soprattutto di disagi derivanti da un considerevole incremento dei costi che le case di spedizione hanno dovuto affrontare negli ultimi tempi in seguito ad altrettanti rialzi e maggiorazioni registrati in materia di costo del lavoro, lievitazione dei pedaggi autostradali e dei valichi, prezzo del carburante e ad ostacoli nell'operatività quotidiana quali barriere infrastrutturali, limitazione di traffico».
ALSEA ha messo in evidenza la criticità della situazione, visto che - ha sottolineato l'associazione «già parecchie imprese sono vicine alla soglia d'attenzione e rischiano, quindi con l'aumento dei costi ed il calo dei volumi, la chiusura».