Nel 2002 Aker Kvaerner, nata lo scorso anno dalla fusione delle attività navalmeccaniche della Kvaerner e della Aker Maritime (
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4 febbraio 2002), è tornata all'utile avendo registrato il miglior risultato dell'ultimo lustro nonostante una diminuzione del ricavo operativo rispetto all'esercizio precedente, sceso da oltre 45 miliardi di corone norvegesi a 43,6 miliardi di corone norvegesi (6,1 miliardi di dollari). Il margine operativo lordo si è attestato ad un miliardo di corone norvegesi, contro un passivo di 2,7 miliardi di corone norvegesi nel 2001. Lo scorso anno si è chiuso con un utile netto di 877 milioni di corone norvegesi, contro un passivo netto di quasi cinque miliardi di corone norvegesi nel 2001.
La sola divisione navalmeccanica ha totalizzato un ricavo operativo di circa 9,5 miliardi di corone norvegesi, contro 11,6 miliardi nell'esercizio 2001. Il margine operativo lordo è ammontato a 530 milioni di corone (85 milioni nel 2001) e l'utile prima delle imposte - grazie a 495 milioni in voci straordinarie - ad oltre un miliardo di corone (85 milioni nel 2001).
Lo scorso anno Aker Kvaerner ha incamerato ordinativi per 42,1 miliardi di corone. A fine anno il portafoglio ordini ammontava a 34,6 miliardi di corone, contro 36,6 miliardi al 31 dicembre 2001.
Durante il 2002 il gruppo ha ridotto il numero di dipendenti di 2.700 unità, scendendo a 32.863 persone.
Aker Kvaerner ritiene che i principali mercati in cui opera non subiranno in futuro significative contrazioni. Nel primo trimestre del 2003 il gruppo ha comunque registrato un calo degli utili della divisione navalmeccanica rispetto ai trimestri precedenti a causa della riduzione dell'attività nello stabilimento finlandese Kvaerner Masa-Yards.