Le difficoltà attraversate recentemente dalla Alstom sono tutte sintetizzate nel rilevante passivo netto di di 1,3-1,4 miliardi di euro con il quale il gruppo industriale francese prevede di chiudere l'anno fiscale 2002-2003, che si concluderà il prossimo 31 marzo. Particolarmente negativo è stato l'impatto determinato dai problemi operativi occorsi alle sue turbine a gas e dai problemi derivanti dalla consegna di treni nel Regno Unito.
Oggi il nuovo presidente di Alstom, Patrick Kron, che è subentrato a Pierre Bliger, ha annunciato l'introduzione di un piano che ha l'obiettivo di migliorare le performance operative del gruppo e di ridurre il suo consistente indebitamento. «I core business di Alstom nei mercati dell'energia e dei trasporti - ha detto - offrono solide prospettive di crescita a lungo termine e interessanti opportunità. Con le sue consolidate posizioni sul mercato, la sua leadership tecnologica, la sua vasta presenza commerciale, la società è ben posizionata strategicamente. Tuttavia dobbiamo guardare in faccia l'attuale realtà. E' necessario adattarsi al mercato energetico, dove la domanda è notevolmente diminuita rispetto agli anni scorsi, per far fronte agli ulteriori costi relativi ai problemi operativi del passato e per rafforzare concretamente la nostra struttura finanziaria».
«La situazione - ha aggiunto il nuovo presidente - richiede un intervento immediato. Rifocalizzeremo la società vendendo sia le attività nel settore Transmission & Distribution che in quello Industrial Turbines che, assieme agli altri assets già venduti durante lo scorso anno o in via di cessione, dovrebbero generare entrate per tre miliardi di euro - inclusi i beni immobiliari - raddoppiando l'obiettivo per questo periodo fissato lo scorso anno. Stiamo assumendo decise misure per migliorare la nostra inadeguata redditività riducendo notevolmente i nostri costi di base e generando un risparmio annuo di 500 milioni di euro entro i prossimi due anni attraverso programmi di ristrutturazione industriale e di riduzione dei costi di gestione».
«Abbiamo esaminato a fondo l'impatto dei problemi operativi connessi alle nostre turbine a gas GT24/24 e ai treni nel Regno Unito - ha affermato Kron - abbiamo messo tali problemi alle nostre spalle, ma abbiamo bisogno di ottenere ulteriori entrate stimate in 1,35 miliardi di euro per coprire i relativi costi». Secondo il presidente il livello di indebitamento del gruppo potrebbe comunque essere dimezzato entro il mese di marzo del 2005.
Oltre alle cessioni annunciate da Kron, Alstom sta valutando anche la possibilità di consolidare nel medio termine le sue attività nel settore navale attraverso partnership o alleanze a livello nazionale o internazionale. Pur non volendo rilasciare dichiarazioni in merito, Kron ha commentato il ventilato connubio tra la divisione Marine di Alstom e l'azienda pubblica Direction des Chantiers Navals (DCN), che costruisce navi da guerra, ricordando che molte nazioni europee hanno già fuso le attività navalmeccaniche del settore civile con quelle del settore militare.
Il mercato finanziario non ha però reagito bene all'annuncio del gruppo: le azioni Alstom stanno accusando questo pomeriggio un calo attorno al 50% sulla piazza parigina.
B.B.