Nel suo 41' rapporto annuale, datato 31 marzo 2003, la statunitense Federal Maritime Commission (FMC) ha esaminato l'andamento dei traffici containerizzati nell'anno fiscale 2002, conclusosi lo scorso 30 settembre. Complessivamente - ha osservato l'agenzia governativa americana - le importazioni statunitensi per via marittima sono aumentate e sono risultate sensibilmente superiori alle esportazioni, creando un notevole sbilanciamento in molti traffici.
In particolare nei trasporti transpacifici le importazioni sono cresciute e sono state sostenute dall'incremento delle scorte in vista degli scioperi per il rinnovo del contratto di lavoro dei portuali che nello scorso autunno hanno bloccato l'attività negli scali della West Coast. Questo segmento di traffici è stato inoltre particolarmente colpito dalla flessione delle rate di nolo, che sono risultate sensibilmente inferiori rispetto ai livelli dell'anno fiscale 2001.
Nell'anno fiscale 2002 il tasso di crescita dei traffici transpacifici eastbound Asia-USA è stato superiore al 12%, contro un misero +3% registrato nell'anno fiscale precedente. Le importazioni dall'Asia hanno però soverchiato le esportazioni dagli Stati Uniti per un rapporto 2:1. Questo sbilanciamento - ha rilevato la FMC - ha determinato uno scarso livello di utilizzazione della capacità per le navi in partenza dagli Stati Uniti ed un livello dei noli particolarmente depresso.
I passivi accumulati nell'anno fiscale 2002 dai vettori marittimi che hanno operato servizi transpacifici è stato stimato in oltre 1,2 miliardi di dollari.
Nel mercato transatlantico il volume delle importazioni e delle esportazioni ha mostrato lievi variazioni rispetto al precedente anno fiscale 2001. La persistente debole domanda di esportazioni dagli USA ha causato un rilevante sbilanciamento in favore delle importazioni. Il livello dei noli è inoltre continuato a calare nonostante il General Rate Increase introdotto dal Trans-Atlantic Conference Agreement (TACA).
Nell'anno fiscale 2002 il traffico westbound Nord Europa-Stati Uniti è cresciuto solo dello 0,6%, mentre nella direzione opposta è diminuito dell'1%. Lo sbilanciamento dei traffici tra USA e Nord Europa si è ulteriormente accentuato, visto che le importazioni negli Stati Uniti hanno superato le esportazioni del 54%. Mediamente il tasso di utilizzazione della capacità della flotta impiegata in questi traffici è stata dell'87% nel mercato westbound e del 61% in quello eastbound.
Nell'anno fiscale 2002 le importazioni statunitensi dal Mediterraneo sono risultate sostenute così come le esportazioni verso il Mediterraneo, grazie soprattutto all'apprezzamento dell'euro contro il dollaro.
Alcuni rapporti - ha ricordato FMC - indicano come negli ultimi sette anni le esportazioni e le importazioni statunitensi dal Mediterraneo siano aumentate rispettivamente del 33% e del 71,5% e che i tassi di crescita annui nel lungo termine saranno circa del 5-6%.
Nell'anno fiscale 2002 il traffico Mediterraneo-USA è aumentato del 10% circa, mentre nella direzione opposta il traffico è cresciuto del 14% circa (nell'anno fiscale 2001 le esportazioni statunitensi verso il Mediterraneo avevano registrato un calo superiore al 14% rispetto all'anno fiscale 2000).
La difficile situazione politica e militare in Medio Oriente ha determinato invece un impatto negativo sui traffici con gli USA: le importazioni statunitensi dall'area mediorientale sono lievemente cresciute, mentre le esportazioni sono considerevolmente diminuite principalmente per il calo dell'export verso Israele, principale partner commerciale degli Stati Uniti nella regione.
Le importazioni statunitensi dal Medio Oriente sono aumentate del 2% rispetto all'anno fiscale 2001, mentre le esportazioni sono diminuite del 5% circa.
Gli scambi tra USA e Africa hanno registrato una progressione in entrambe le direzioni. Nell'anno fiscale 2002 le esportazioni dagli USA all'Africa sono aumentate del 2%, mentre le importazioni sono cresciute dell'11,3%.
Nell'anno conclusosi lo scorso 30 settembre gli scambi statunitensi con il Sud America hanno mostrato un andamento discordante: le importazioni sono cresciute del 15%, mentre le esportazioni sono continuate a diminuire con un trend analogo a quello registrato negli ultimi due anni fiscali.
Nell'anno fiscale 2002 le importazioni statunitensi dal Centro America e dai Caraibi sono aumentate del 2% circa, mentre le esportazioni USA verso la regione sono cresciute del 2,1%.
Complessivamente nell'anno fiscale 2002 le importazioni containerizzate per via marittima negli Stati Uniti sono aumentate del 10,2%, soprattutto grazie all'impulso fornito dai traffici transpacifici, mentre le esportazioni statunitensi verso le altre regioni mondiali hanno totalizzato solo un incremento dell'1%. Inoltre, se i volumi di traffico hanno mostrato una crescita rispetto all'anno fiscale precedente, i noli sono continuati a calare: a metà anno fiscale 2002 sono risultati inferiori del 15% rispetto ai livelli di un anno prima.
B.B.