Ancanap, l'associazione nazionale dei cantieri navali privati, e la Fiom, il sindacato dei metalmeccanici Cgil, intendono sollecitare il governo ad adoperarsi per un'urgente soluzione della situazione del settore delle costruzioni navali, che l'associazione e il sindacato definiscono «gravissima».
La decisione di sottoporre la questione al governo è scaturita da una riunione tra i rappresentanti dell'associazione e del sindacato svoltasi oggi a Roma, nella quale si è concordato di incontrare l'esecutivo per sollecitare un suo impegno urgente per la soluzione della situazione.
Nel corso del meeting è stato esaminato lo stato del settore delle costruzioni navali in Italia, con particolare riferimento ai cantieri privati. «Si tratta - hanno precisato Ancanap e Fiom - di un importante segmento dell'industria manifatturiera italiana che si distingue per l'alta professionalità degli addetti e la indiscussa qualità dei prodotti». «Purtroppo - è stato rilevato - le prospettive di questo settore, importante sia per i suoi aspetti occupazionali che per il contributo quantitativo e qualitativo offerto all'export italiano, sono oggi tutt'altro che positive. Ciò principalmente per due motivi. In primo luogo, per la concorrenza sleale che viene portata alla cantieristica europea da quella della Corea del Sud. A ciò si aggiunge, in secondo luogo, l'assenza di adeguate iniziative della mano pubblica e la latitanza del governo».
L'Unione europea ha varato il cosiddetto "meccanismo di difesa temporaneo", ovverosia un provvedimento che consente ai singoli Stati di sostenere alcuni segmenti della propria cantieristica navale rimborsando alle imprese una cifra pari al 6% del prezzo della nave. Dal sindacato e dai cantieri questo strumento viene però considerato «tardivo e assolutamente insufficiente sia per l'entità, sia per le tipologie - portacontenitori, gasiere e chimichiere -, in quanto dovrebbe essere esteso almeno anche a traghetti, fast ferries e supply vessels». «Tuttavia - hanno inoltre sottolineato Ancanap e Fiom - mentre altri Paesi europei hanno prontamente utilizzato questo strumento, solo l'Italia, inspiegabilmente, nella sua legge finanziaria non ha nemmeno predisposto i fondi per l'attivazione di questo strumento, già di per sé inadeguato, dando la netta sensazione di disinteressarsi del settore».
All'incontro odierno hanno partecipato, per l'Ancanap, il presidente Stefano Silvestroni e il direttore Giancarlo Casani, mentre per la Fiom sono intervenuti il segretario generale Gianni Rinaldini e il responsabile per le costruzioni navali Sandro Bianchi. Alla riunione ha preso parte anche Marco Di Luccio, del dipartimento Industria della Cgil.