Festival Crociere ribadisce la sua contrarietà al benestare alla fusione tra la statunitense Carnival e la britannica P&O Princess concesso lo scorso
10 febbraio dalla Commissione Europea. Un atto che - secondo Festival - costituisce un errore di valutazione e che ha indotto la compagnia crocieristica guidata da George Poulides a presentare un ricorso al Tribunale di Primo Grado delle Comunità Europee. Secondo Festival la Commissione UE avrebbe dovuto constatare che la dual listed company, cioè la società formata dalla concentrazione di Carnival e P&O Princess e quotata alla Borsa di Londra e a quella di New York, avrebbe avuto un tale vantaggio competitivo in termini di risorse finanziarie da conquistare una posizione di potere dominante nel mercato delle crociere. Inoltre - secondo la compagnia crocieristica italiana, che ha sede a Genova - l'approvazione dell'operazione ha di fatto concentrato in un solo soggetto oltre il 70% del mercato mondiale delle crociere, concentrazione che in alcuni Paesi rappresenta una situazione di monopolio pressoché totale con punte che vanno fino al 90%. Festival ritiene che la decisione dell'esecutivo europeo non abbia tenuto conto anche di altri elementi, come la possibilità di permanenza dei concorrenti, le prospettive di crescita del mercato o gli effetti sulla vasta schiera di fornitori, terminal portuali, cantieri, che si troverebbero ad operare in un mercato pressoché monopolizzato.