Il mercato crocieristico - in crescita nonostante i fattori negativi, come la recessione economica internazionale, l'allarme terrorismo e la diffusione della SARS - sta ampliando i suoi confini a tutte le nazioni mondiali. Lo scorso anno, ad esempio, Festival Crociere ha imbarcato passeggeri provenienti da 121 nazioni e da tutti i continenti. Oltre che dai consueti mercati consolidati sono stati ospitati passeggeri provenienti da nazioni prima raramente presenti nella lista degli imbarchi, come Mali, Gabon, Togo, Paraguay, Polonia, Brasile, Messico, Russia, Australia e Venezuela.
Festival ha sottolineato come, oltre all'ampliamento dei suoi confini, il mercato crocieristico registri tuttora una progressione: secondo le analisi del gruppo specialistico Ocean Shipping Consultants - ha precisato oggi la compagnia - il 2003 si dovrebbe chiudere con 10.65 milioni di passeggeri contro i 10.30 dell'anno precedente e i 9.9 milioni del 2001. Per il prossimo futuro i trend di sviluppo del mercato mondiale resteranno elevati: nel 2005 saranno 11.9 milioni i turisti che si imbarcheranno per una crociera, saranno oltre i 15 milioni nel 2010 e arriveranno a quota 19 milioni nel 1015. Si tratta - ha sottolineato Festival - di una crescita pari al 93% nell'arco dell'intero periodo.
Questa progressione sarà caratterizzata da una variazione dei rapporti fra le grandi macro-aree del mercato. Nel periodo, secondo Ocean Shipping Consultants, la componente del mercato nordamericano (segnatamente quella di provenienza USA), che nel 1990 aveva raggiunto quota 82%, scenderà da 70.5% al 65%. Per ciò che riguarda il mercato europeo sono previsti 2,6 milioni di passeggeri nel 2005, 3,5 milioni nel 2010 e 4,6 milioni nel 2015. E' stata rilevata anche la potenzialità, al momento ancora inespressa ed embrionale, dei mercati dell'Europa dell'Est (Russia, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Paesi Baltici). Nello stesso arco temporale il mercato asiatico dovrebbe registrare un autentico boom: nell'area asiatico-orientale i passeggeri passeranno da 690mila nel 2001 a 800mila nel 2005, 1,2 milioni nel 2010 e 1.5 milioni nel 2015.