In occasione della presentazione odierna del nuovo terminal crociere del porto di Bari, che verrà inaugurato il prossimo 18 settembre, il gruppo Festival ha illustrato le proprie strategie nel Mezzogiorno italiano che prevedono un ulteriore rafforzamento della presenza della compagnia nello scalo pugliese, destinato nel 2005 a diventare home port per le navi della flotta Festival.
Quest'anno Festival Crociere effettua 29 scali nel porto di Bari con la nave
European Vision, contro i 26 realizzati nel 2002, totalizzando un traffico di oltre 45mila unità. Nel 2004 - ha dichiarato Marco Moretti, direttore generale Festival Crociere Italia, intervenuto alla presentazione del nuovo terminal - il porto di Bari diventerà anche un'importante scalo passeggeri, base per splendide escursioni nel territorio salentino. L'indotto generato sull'economia territoriale - ha sottolineato la compagnia crocieristica - registrerà così un significativo e ulteriore incremento (si calcola che non dovrebbe essere inferiore ai 5 milioni di euro complessivi).
Inoltre Festival ha annunciato che nel 2005, quando Bari assumerà anche il ruolo di home port per le navi della compagnia, la compagnia potrebbe «entrare direttamente come partner nell'ambito della società di gestione del traffico crocieristico del porto di Bari».
«In un mercato complessivo caratterizzato dalla forte presenza statunitense - ha detto Moretti - Festival Crociere si distingue per un'offerta specificamente disegnata attorno alla clientela europea. Il sud e la Puglia in particolare costituiscono un'area eccezionale, per ricchezze culturali, archeologiche, naturali e climatiche, capaci di abbattere le barriere della stagionalità crocieristica. Testimonianze più che significative di questa tendenza sono offerte dalla straordinaria crescita turistica in particolare del Salento e della Terra di Bari». «In termini economici ed occupazionali - ha aggiunto - il radicamento e l'impegno di Festival nel Mezzogiorno sta già producendo consistenti ricadute: secondo recenti analisi, ogni crocierista a terra contribuisce al commercio locale con una spesa di circa 50 euro. L'indotto diretto in servizi portuali generato dalle navi Festival è quantificabile in circa 20.000 giornate-uomo, senza considerare le forniture, i servizi turistici e gli effetti positivi su ristorazione e commercio».