La statunitense Federal Maritime Commission (FMC) ha concluso un accordo con le principali compagnie di navigazione e le alleanze armatoriali che operano nei traffici dagli Stati Uniti verso l'Asia, tra cui il TSA (Transpacific Stabilization Agreement). L'accordo giunge a conclusione di dell'indagine "Fact Finding Investigation No. 25 - Practices of Transpacific Stabilization Agreement Members Covering the 2002-2003 Service Contract Season" avviata da FMC dopo le istanze presentate dalla National Customs Brokers and Forwarders Association of America (NCBFAA) e dall'International Association of NVOCCs (IANVOCC). "L'intesa - ha detto ieri il chairman di FMC, Steven R. Blust - dà una risposta soddisfacente alle preoccupazioni sollevate nel Fact Finding Investigation e con il maggior beneficio possibile per i traffici". Secondo Blust l'accordo darà impulso alla competitività nei traffici transpacifici grazie ad immediati cambiamenti strutturali in seno al TSA.
L'intesa prevede tra l'altro che le compagnie si astengano dall'effettuare iniziative che riguardino la negoziazione e la conclusione dei termini dei contratti di servizio che colpiscono in particolare gli operatori NVOCC. Queste iniziative - ha precisato FMC - includono quelle menzionate nella petizione presentata dagli operatori NVOCC che riguardano una tempistica non equa delle negoziazioni e l'ineguale applicazione di incrementi dei noli e dell'applicazione di sovrannoli.
In base all'accordo - ha specificato la commissione - le compagnie "non dovranno costituire alcun comitato il cui scopo sia quello di discutere o accordarsi sui noli o sui termini di applicazione relativi solo o esclusivamente ai carichi NVOCC". Le compagnie dovranno inoltre astenersi dallo "stabilire qualsiasi direttiva facoltativa o stabilire qualsiasi accordo riguardo la tempistica delle negoziazioni dei contratti di servizio con gli NVOCC che differisca dalla tempistica delle negoziazioni dei contratti di servizio con gli altri caricatori". Infine le compagnie "non dovranno stabilire alcuna direttiva facoltativa o stabilire alcun accordo relativo l'applicazione di incrementi generali delle rate di nolo o sovrannoli per alta stagione che facciano distinzione tra i caricatori in base al loro status di NVOCC o di rappresentanti dei proprietari del carico".
In merito ai cambiamenti della struttura del Transpacific Stabilization Agreement è prevista la "soppressione dell'autorizzazione a negoziare o concludere accordi sulla razionalizzazione della capacità" ed è previsto che "i membri del TSA si astengano per tre anni dallo stabilire qualsiasi altra intesa per negoziare o accordarsi sulla razionalizzazione della capacità". E' inoltre stabilita la "proibizione dello scambio di informazioni sui caricatori relative ai contratti di servizio individuali" ed è prevista "la limitazione delle negoziazioni sui noli o sulla capacità a quelle riunioni le cui minute sono archiviate presso la Commissione".
L'accordo limita anche l'ambito del mercato di riferimento di TSA, escludendo il subcontinente indiano dal raggio d'azione dell'alleanza armatoriale e cancellando così gli accordi relativi a questi traffici stretti da TSA con i vettori del consorzio Indamex e con le compagnie del gruppo Evergreen.
L'accordo - ha spiegato FMC - prevede infine il pagamento di 1.350.000 dollari quale saldo delle ammende che i vettori armatoriali avrebbero dovuto pagare nei vari procedimenti legali relativi alle violazioni delle normative e della sezione 10 dello Shipping Act.
B.B.