Il 6,8% del valore delle esportazioni italiane via mare è costituito dai prodotti del legno e della carta. Il dato è evidenziato da una ricerca sui flussi marittimi nelle filiere del legno e della carta realizzata per il Cnel dall'Istituto per lo studio dei trasporti nell'integrazione economica europea dell'Università di Trieste. Lo studio, presentato oggi al Cnel in un seminario dedicato al ruolo del settore nel panorama del trasporto marittimo internazionale, sottolinea come la crescita sia dovuta in gran parte alla rilevanza del settore del "mobile" come prodotto finito esportato. Sul lato delle importazioni la percentuale di aumento è invece del 4,3% rispetto al valore complessivo. Se si considera, poi, l'incidenza del "peso" delle filiere sul commercio marittimo, si registra il 3,6% per l'export e il 2,2% per l'import.
Quasi tutto il trasporto marittimo di legno e carta che avviene nei porti nazionali è costituito da traffico internazionale. E il ruolo del mare è aumentato nell'ultimo decennio, soprattutto in alcuni comparti delle filiere: occupa il 69% del valore delle importazioni di paste di legno, il 36% dei prodotti semifiniti di legno e il 31% del mobile esportato. Meno rilevante, invece, l'incidenza del trasporto marittimo nel settore cartario (10% in importazione), dove prevale infatti quello su gomma.
L'industria cartaria italiana ha prodotto 9,3 milioni di tonnellate di carta e cartone nel 2002, pari al 3,9% in più rispetto al 2001 e contro una media europea del 2,6%. Dopo un aumento tendenziale del 4,6% nel primo trimestre 2003, nei successivi tre mesi la produzione è scesa del 3,2%. Il consumo apparente è di 11 milioni di tonnellate di carta e cartone, di cui 4,5 milioni sono importate (41% del consumo), mentre si esportano 2,8 milioni di tonnellate. In calo dell'1,4% il fatturato, che ammonta a 7,5 miliardi di euro. Complessivamente, tra il 1998 e il 2002, sono stati investiti 4,2 miliardi di euro. Nei 200 stabilimenti presenti nel Paese, infine, lavorano 25 mila addetti e altrettanti nell'indotto.
«I settori considerati dalla ricerca - ha osservato Renato Matteucci, vicepresidente Commissione grandi opere e reti infrastrutturali del Cnel - hanno evidenziato un'evoluzione diversificata degli assetti logistici e relativi al trasporto. Nel settore legno-carta, infatti, si è progressivamente integrata la catena produzione-distribuzione con la logistica nazionale e internazionale, mentre nel settore dei prodotti finiti e in particolare del mobile è ancora presente una netta separazione, con evidenti deficit di funzionalità».