Gli armatori norvegesi sono delusi per la scarsità di risorse assegnate all'industria marittima dallo schema di programmazione finanziaria nazionale annunciato ieri dal governo di Oslo. «Non ci sono proposte che riguardano il regime fiscale per le compagnie armatoriali o per gli armatori nel budget nazionale», ha lamentato la Norwegian Shipowners' Association (NSA).
«La Norvegia - ha accusato il direttore generale dell'associazione armatoriale, Marianne Lie - non è ancora sincronizzata con il resto d'Europa e l'industria marittima norvegese ha grandi aspettative che ciò sia corretto nel prossimo Libro Bianco (che sarà varato dalle autorità norvegesi nella prossima primavera, ndr)».
La Norwegian Shipowners' Association ripone grandi speranze anche nella revisione del sistema fiscale annunciata dal governo per quest'autunno. «E' della massima importanza - ha detto Marianne Lie - che l'esecutivo formuli proposte per il rafforzamento dell'industria e del commercio privati. Rimuovere la tassa patrimoniale sarebbe la mossa migliore per creare nuova occupazione in Norvegia e ciò dovrebbe essere fatto nel più breve tempo possibile».
Inoltre NSA ha criticato le proposte del governo tese ad abolire il regime fiscale agevolato per i marittimi imbarcati sulle shuttle tanker e sulle unità offshore che è stato introdotto lo scorso 1' luglio, per sostituirlo invece con uno schema che prevede un rimborso pari al 19% delle imposte versate. «In realtà - ha sottolineato l'associazione armatoriale - ciò significa che il governo sta proponendo un taglio del 50% rispetto a quanto prevede l'attuale schema». Marianne Line ha invece manifestato l'apprezzamento dell'associazione per la proposta governativa che prevede un incremento del 10% degli stanziamenti per la ricerca marittima.