Le associazioni che rappresentano gli utenti del porto di Napoli hanno sollecitato l'Autorità Portuale partenopea ad attuare «tutte le iniziative necessarie per restituire al terminal Conateco funzionalità operativa adeguata» ed hanno inviato una missiva al prefetto di Napoli Renato Profili affinché l'ulteriore fermo che dura da sette giorni dei lavoratori del terminal sia risolto precettando i lavoratori del Conateco. Le comunicazioni alle due istituzioni sono sottoscritte da ACCSEA (Associazione Campana Corrieri, Spedizionieri ed Autotrasportatori), Assoagenti Napoli, Assospena (Associazione Spedizionieri del Compartimento di Napoli) e FITA-CNA.
«L'attuale situazione di congestione del terminal - hanno spiegato le associazioni - ha determinato la difficoltà di ritiro delle merci e l'impossibilità della programmazione dei flussi delle merci in arrivo ed uscita dal nostro scalo, costringendo molti operatori a dirottare traffici su altri porti, dopo lunghe attese delle navi in rada, con conseguenti disagi sia economici che tecnico/operativi.
L'aumento delle importazioni a discapito delle esportazioni, in diminuzione per la svalutazione del dollaro nei confronti dell'euro, inducono a ritenere che tale situazione si potrebbe protrarre per un lungo periodo, con la conseguenza che i traffici continueranno ad affluire su altri porti, i quali in funzione di una migliore e più razionale organizzazione dei servizi tenteranno di acquisirli in via definitiva».
«Gli utenti del nostro porto - hanno sottolineato - hanno l'esigenza di programmare le loro attività industriali e commerciali, contando sulla certezza dell'affidabilità dello scalo partenopeo. Riteniamo, inoltre, che il protrarsi di una tale situazione costituisca un elemento lesivo all'immagine del porto e che non rispecchi nella realtà le sue vere potenzialità operative, visti anche gli ingenti investimenti operati dalla Conateco e da altri operatori privati in altri settori (short sea, crociere, cantieristica)».
Le associazioni degli utenti del porto di Napoli ritengono che «l'attuale stato di congestione possa essere resettato solamente sfruttando le potenzialità oggi disponibili delle infrastrutture interportuali di Nola e di Marcianise, considerandole parte integrante della realtà portuale napoletana, impegnandosi a sensibilizzare i propri clienti ad accettare come final destination i suddetti interporti». «L'utilizzazione di tali strutture - hanno ricordato - ha già trovato un riscontro favorevole da parte dell'amministrazione delle dogane, che si è dichiarata disponibile alla creazione della dogana di Marcianise e al potenziamento della dogana di Nola, già esistente. Inoltre la delocalizzazione dei containers vuoti in altre strutture terminalistiche, al di fuori del terminal Conateco, consentirebbe il recupero degli spazi utilizzabili ed i costi conseguenti risulterebbero di molto inferiori a quelli attualmente sostenuti dalle navi in rada in attesa di poter sbarcare il proprio carico».