Gli industriali del nord-ovest italiano sono preoccupati per i ritardi ed i rinvii che caratterizzano i progetti per la realizzazione delle opere infrastrutturali strategiche. I timori sono stati espressi nel corso della presentazione del rapporto annuale dell'Osservatorio Territoriale Infrastrutture (OTI) Nordovest, struttura nata nel 2001 su iniziativa di Assolombarda, Unione Industriale di Torino e Assindustria Genova, in occasione della Mobility Conference Exhibition 2004, che si conclude oggi a Milano. Il rapporto di OTI riporta lo stato di avanzamento dei progetti prioritari per il sistema logistico del nord-ovest e un'analisi dell'Osservatorio sui documenti di programmazione e delle disposizioni finanziarie delle opere infrastrutturali.
«Il 2003 - è stato osservato - è stato un anno di intensa attività progettuale anche grazie alle sollecitazioni della Legge Obiettivo, tuttavia permangono numerosi nodi procedurali nelle fasi di realizzazione degli interventi. Il fatto poi che la Finanziaria per il 2004 assegni limiti di impegno solo per il biennio 2005-2006 è un altro campanello d'allarme. Il solo rinvio nella realizzazione dei valichi ferroviari del Gottardo, del Frejus e di quello Genova-Milano provocherà, ad esempio, miliardi di danni per i nostri territori».
Il rapporto di OTI rileva in particolare come il DPEF per gli anni 2004-2007 posticipi - rispetto al DPEF 2003-2006 - «i termini di completamento per alcune opere assolutamente prioritarie: il Terzo valico sulla Milano-Genova (la cui entrata in esercizio, rispetto a quanto previsto dal DPEF 2003-2006, passerebbe dal 2009 al 2013), il valico ferroviario del Frejus (dal 2011-2015 direttamente al 2015) e i tratti della Transpadana Novara-Milano (dal 2007 al 2008), Milano-Verona-Venezia (dal 2008 al 2010) e Venezia-Trieste (dal 2007 al 2014)».
Per stimare l'impatto di tali decisioni, l'Osservatorio ha effettuato alcune simulazioni rispetto alla perdita di benefici dovuti a ritardi nella realizzazione degli interventi strategici previsti dal programma delle grandi opere. La mancata realizzazione del collegamento ferroviario al nuovo tunnel del Gottardo, che gli svizzeri completeranno entro il 2014 - si osserva - comporterà per il nord-ovest una minore crescita di valore aggiunto stimabile in 400-450 milioni di euro annui. Il rapporto sottolinea anche che, data la progressiva congestione della linea esistente, ogni anno di ritardo nella realizzazione della linea ad alta capacità ferroviaria Torino-Milano, prevista per il 2007, determinerà maggiori costi di trasporto valutabili in circa 20-25 milioni di euro; inoltre ogni anno di ritardo nella realizzazione del tunnel del Frejus sulla linea ferroviaria Lione-Torino, attualmente previsto nel 2013, implicherà minori benefici per il nord-ovest quantificabili in circa 150-250 milioni di euro. Infine il rinvio della realizzazione del Terzo Valico ferroviario sulla linea Milano-Genova, previsto per il 2010, comporterebbe per il nord-ovest una perdita di benefici stimabile in 100-150 milioni di euro all'anno.
Oltre ad essere preoccupati per il rinvio dell'attuazione dei progetti, gli industriali del nord-ovest hanno espresso preoccupazione anche per le disponibilità finanziarie necessarie per realizzare le opere, per le quali - hanno osservato - «permangono forti criticità». «La legge Finanziaria per il 2004 - è stato ricordato - autorizza limiti di impegno, ma solo per il biennio 2005-2006, per 467,5 milioni di euro, cifra inferiore al previsto. Per l'anno in corso la Finanziaria 2004 non prevede quindi stanziamenti per investimenti infrastrutturali».
L'analisi dell'OTI sui progetti infrastrutturali rileva inoltre che, se da una parte si registra un generale avanzamento dei progetti riguardanti gli interventi ferroviari sia sui grandi assi di collegamento che nei nodi metropolitani, dall'altra si evidenzia «un sostanziale blocco procedurale e degli iter realizzativi sugli assi viari e sui nodi viari metropolitani, sulle piattaforme logistiche e sui porti».
«Il 2003 - ha detto il presidente di Assolombarda, Michele Perini - è stato un anno di intensa attività progettuale, anche grazie alle sollecitazioni della Legge Obiettivo: la Tangenziale est esterna di Milano, il collegamento ferroviario al tunnel del Gottardo, i collegamenti stradali al nuovo Polo della Fiera di Milano, la Pedemontana Lombarda, sono alcuni esempi di opere strategiche per il nordovest che hanno visto la predisposizione dei progetti preliminari presentati al CIPE. Tuttavia permangono ancora numerosi nodi procedurali nelle fasi di realizzazione degli interventi; inoltre l'incertezza nelle disponibilità finanziarie non aiuta l'avvio dei cantieri: il fatto che la Finanziaria per il 2004 assegni limiti di impegno, peraltro insufficienti rispetto al Programma della Legge Obiettivo, solo per il biennio 2005-2006 è un campanello d'allarme. Per il 2004 ci aspettiamo possano finalmente partire, tra gli altri, i lavori per la realizzazione della nuova autostrada Brescia-Milano e dei collegamenti stradali al nuovo Polo fieristico di Rho-Pero».
Il presidente dell'Unione Industriale di Torino, Andrea Pininfarina, ha ricordato che «nel 2003 sono iniziati i lavori per l'ammodernamento dell'Autostrada Torino-Milano, il completamento dell'autostrada Torino-Pinerolo, la realizzazione della linea ferroviaria AC Torino-Milano e il potenziamento dell'interporto di Novara». Pininfarina ha ricordato inoltre che proseguono secondo la tabella di marcia i lavori dell'Autostrada Asti-Cuneo, mentre le opere del passante ferroviario di Torino e della prima tratta della linea 1 della Metropolitana hanno subito qualche ritardo legato a cause in parte tecniche e in parte progettuali. «Siamo infine estremamente compiaciuti - ha aggiunto - dell'inserimento della Torino-Lione nella quick list europea e ci auguriamo che questo sia i primo passo per avviarne la realizzazione. Si tratta di un'opera fondamentale per il rilancio del nostro territorio».
Per le infrastrutture liguri - ha detto il presidente di Assindustria Genova, Stefano Zara, «il 2003 è stato caratterizzato positivamente dalla verifica dell'efficacia delle disposizioni delle Legge Obiettivo in merito all'accelerazione delle procedure di presentazione dei progetti e della loro approvazione da parte del CIPE. Peraltro ciò si è concretizzato soltanto per quanto riguarda la parte ferroviaria e in particolare il terzo valico, il nodo di Genova e il raddoppio della linea costiera del Ponente, mentre sostanzialmente bloccata è la situazione relativa al nodo autostradale genovese che rappresenta ad oggi la principale criticità infrastrutturale, dati i volumi di traffico e il livello di saturazione raggiunto. Segnaliamo come fatto molto positivo la ricomprensione della Genova-Milano nella proposta delle nuove TEN presentata dalla Commissione europea e approvata dal Consiglio anche l'attuale esclusione dalla "quick-list" delle opere pronte all'avvio comporta il sorgere di nuove preoccupazioni circa il finanziamento dell'infrastruttura. Sul fronte della portualità, proseguono con fatica le procedure di approvazione dei nuovi piani regolatori in raccordo con le politiche territoriali degli enti locali che vedono in La Spezia la situazione più complessa e non ancora prossima a una sua composizione. Diversamente nel caso del porto di Genova, dove il piano regolatore è stato approvato, ma i lavori di ampliamento previsti e in parte finanziati non sono ancora stati avviati».