È allarmante la crescita degli atti di pirateria registrata nel 2003. Lo scorso anno - ha reso noto oggi il centro sulla pirateria di Kuala Lumpur dell'International Maritime Bureau (IMB) - gli attacchi sono stati 445, contro 370 nel 2002. Si tratta del secondo maggior numero di episodi criminosi dal 1991, superato solo dai 469 attacchi alle navi avvenuti nel 2000.
I 445 atti di pirateria dello scorso anno hanno causato la morte di 21 marittimi, contro 10 morti nell'anno precedente; sono inoltre 71 i dispersi, tra marittimi e passeggeri. In 100 attacchi i pirati hanno assaltato le navi brandendo armi da fuoco (68 nel 2002). Ben 359 marittimi sono stati presi in ostaggio. Le navi sono state abbordate nel corso di 311 attacchi e i pirati si sono impadroniti di 19 navi.
Il maggior numero di atti di pirateria si è verificato in acque indonesiane, con un totale di 121 attacchi; al secondo posto figura il Bangladesh con 58 attacchi e al terzo la Nigeria con 39 (triplicati rispetto al 2002).