Nel 2003 il commercio estero della Svizzera è ristagnato sia nelle importazioni, salite solo dello 0,5% in termini nominali (cioè con valore a prezzo corrente), che nelle esportazioni, cresciute dello 0,2%. Import ed export hanno registrato una ripresa solo nell'ultimo trimestre dell'anno. Inoltre - ha reso noto oggi l'Amministrazione Federale delle Dogane (AFD) - dopo l'eccedenza record del 2002 (7,3 miliardi di franchi svizzeri), anche lo scorso anno la bilancia commerciale elvetica ha segnato un notevole saldo attivo (6,9 milioni di franchi svizzeri).
Nel complesso i prezzi delle merci importate sono leggermente diminuiti, nonostante un sensibile aumento dei prezzi dei prodotti energetici. Ad eccezione di questi ultimi, che hanno registrato un incremento nominale del 3,4%, le importazioni in tutti gli altri settori sono ristagnate. I prezzi dei beni esportati sono invece rimasti pressoché invariati nonostante il considerevole aumento registrato negli ultimi tre mesi del 2003.
Nel 2003 le importazioni dalle nazioni industrializzate e in via di trasformazione sono progredite, mentre quelle dai Paesi emergenti e in via di sviluppo hanno segnato una diminuzione. Per quanto riguarda il primo gruppo di Paesi - ha precisato AFD - si è tuttavia registrato un andamento opposto tra l'UE (+2,2%) e i Paesi d'oltreoceano (-10,5%). A tal riguardo - ha spiegato l'amministrazione doganale elvetica - l'importante diminuzione delle importazioni dagli USA in termini di valore (-17,4%) potrebbe essere in parte ricondotta alla debolezza del dollaro. Le forniture dal Giappone e dal Canada sono invece aumentate. Per quanto riguarda l'UE, gli acquisti dalle nazioni limitrofe hanno registrato un aumento tra il 3,3% (Italia) e il 7,7% (Francia); quelli dalla Spagna sono aumentati di oltre un settimo. Per contro le forniture dal Regno Unito e dall'Irlanda sono notevolmente diminuite. Per quanto concerne i Paesi in via di trasformazione (+8,6%), sono soprattutto le forniture dalla Russia ad essere progredite; quelle dall'Ungheria, dalla Slovacchia e dalla Cina sono aumentate di circa un decimo. Nell'ambito dei paesi emergenti (-10,4%) è risultato un quadro estremamente negativo con poche eccezioni (tra le quali il Messico, la Tailandia e la Turchia). Le importazioni dal Brasile sono diminuite in modo estremamente marcato (aeromobili). Per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo (-10,8%), gli acquisti dalle nazioni non produttrici di petrolio sono regrediti di circa il doppio, come quelli dai Paesi dell'OPEC.
Lo scorso anno le esportazioni verso i mercati più importanti per la Svizzera (i Paesi industrializzati) sono ristagnate, quelle verso le nazioni in via di trasformazione sono aumentate. Le vendite negli altri due spazi economici hanno invece registrato una diminuzione. Per quanto riguarda i Paesi industrializzati, l'evoluzione tra l'UE (+0,7%) e le nazioni d'oltreoceano (-1,6%) ha segnato un andamento opposto. La maggior diminuzione è stata rilevata soprattutto nell'ambito delle vendite negli USA e in Canada. All'interno dell'UE - ha spiegato AFD - si è creata una situazione complessa: sebbene nell'ambito delle grandi economie nazionali la Svizzera abbia potuto esportare più beni verso la Germania, le esportazioni verso la Francia e il Regno Unito sono invece notevolmente diminuite. Sono inoltre degni di considerazione gli aumenti delle vendite nei Paesi Bassi e soprattutto in Grecia. Per quanto concerne i Paesi in via di trasformazione (+12,0%), le esportazioni verso la Russia e l'Ungheria sono progredite di quasi un quinto e quelle verso la Cina di un sesto. Nelle nazioni emergenti (-1,2%) le forniture verso i Paesi asiatici sono risultate al di sotto del livello dell'anno precedente, mentre quelle verso il continente americano (ad eccezione del Messico) hanno segnato un incremento. Per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo (-7,1%), le esportazioni verso le nazioni dell'OPEC sono diminuite, mentre quelle verso i Paesi non produttori di petrolio sono rimaste invariate.
Commercio estero della Svizzera
(Fonte: Amministrazione Federale delle Dogane)
Variazioni in % rispetto all'anno precedente
(non contempla il commercio estero dei metalli preziosi, delle pietre preziose e pietre gemme né quello degli oggetti d'arte e d'antiquariato)
IMPORTAZIONE |
Mil. CHF |
Nominale |
val. medio |
Reale
(valore a prezzo costante)
|
2001 |
130.052,0 |
1,1 |
0,1 |
1,1 |
2002 |
123.125,0 |
-5,3 |
-2,9 |
-2,5 |
2003 |
123.777,8 |
0,5 |
-0,5 |
1,0 |
ESPORTAZIONE |
|
|
|
|
2001 |
131.717,1 |
4,1 |
1,2 |
2,9 |
2002 |
130.380,5 |
-1,0 |
-2,7 |
1,8 |
2003 |
130.661,5 |
0,2 |
0,1 |
0,1 |
SALDO |
|
|
|
|
2001 |
1.665,1 |
. |
. |
. |
2002 |
7.255,5 |
335,7 |
. |
. |
2003 |
6.883,7 |
-5,1 |
. |
. |
Risultati
(inclusi i metalli preziosi, le pietre preziose e pietre gemme nonché gli oggetti d'arte e d'antiquariato)
|
Importazione |
Esportazione |
Saldo |
|
mil. CHF |
+/- % |
mil. CHF |
+/- % |
mil. CHF |
2001 |
141'889.3 |
1.8 |
138'491.7 |
1.8 |
-3'397.6 |
2002 |
130'193.3 |
-8.2 |
136'522.9 |
-1.4 |
6'329.6 |
2003 |
129'742.8 |
-0.4 |
135'405.0 |
-0.8 |
5'662.2 |
Importazione Variazioni in % rispetto all'anno precedente
Secondo l'impiego |
1000 t |
mil. CHF |
nominale |
val. medio |
reale |
Materie prime, semiprodotti |
23.226 |
32.539,9 |
0,9 |
1,3 |
-0,4 |
Prodotti energetici |
14.865 |
5.548,5 |
3,4 |
7,1 |
-3,5 |
Beni strumentali |
2.129 |
32.887,4 |
0,6 |
-4,7 |
5,5 |
Beni di consumo |
4.686 |
52.802,0 |
0,0 |
0,4 |
-0,4 |
Totale |
44.906 |
123.777,8 |
0,5 |
-0,5 |
1,0 |
Esportazione Variazioni in % rispetto all'anno precedente
Secondo l'impiego |
1000 t |
mil. CHF |
nominale |
val. medio |
reale |
Materie prime, semiprodotti |
10.533 |
32.891,0 |
0,5 |
0,3 |
0,1 |
Prodotti energetici |
1.122 |
397,0 |
9,4 |
8,3 |
1,1 |
Beni strumentali |
1.202 |
42.611,5 |
0,8 |
-1,5 |
2,4 |
Beni di consumo |
1.649 |
54.762,0 |
-0,5 |
1,2 |
-1,7 |
Totale |
14.506 |
130.661,5 |
0,2 |
0,1 |
0,1 |
|
|