In occasione del varo nel cantiere navale di Rosetti Marino Spa della supply vessel
Assoventicinque, avvenuto sabato scorso a Ravenna (
inforMARE dell'
11 febbraio 2004), il presidente dell'ANCANAP (Associazione Nazionale Cantieri Navali Privati), Stefano Silvestroni, ha lanciato un grido d'allarme per la difficile situazione dei cantieri navali italiani ed europei. Negli ultimi tre anni - ha detto - la flessione di nuove commesse si è configurata come un vero e proprio crollo in coincidenza col venir meno (31 dicembre 2003) di ogni forma di aiuto alla costruzione, escludendo la produzione di navi da crociera o traghetti veloci, attualmente concentrata in pochissime unità.
Silvestroni ha ricordato che l'allarme per la crisi attraversata dalla cantieristica navale europea, e quindi italiana, era già stato lanciato lo scorso anno a causa della grave concorrenza sleale attuata dalla Corea e da altri paesi del Far East, che vendono le navi al di sotto del costo di produzione (
inforMARE del
25 luglio 2003). L'associazione - ha ribadito - si è fatta più volte promotrice di una serie di proposte necessarie per sostenere il settore della cantieristica nazionale, che richiede oggi un deciso intervento politico per contrastare le spregiudicate azioni di dumping e lo sfruttamento della manodopera messe in atto dai cantieri del sud est asiatico. È indispensabile - ha aggiunto - che l'Italia, e l'Europa, come accade in altri paesi concorrenti, prendano immediati e opportuni provvedimenti a tutela della cantieristica navale di secolare tradizione ed immenso patrimonio tecnologico che oggi rischia di scomparire.
In particolare - ha spiegato il presidente di ANCANAP - è necessario che la Commissione Europea ed il Consiglio dei Ministri della UE, già convocato per il prossimo mese di marzo, rinnovino il TDM - Meccanismo Temporaneo di Difesa ex. regolamento UE numero 1177/2002, prevedendo sia l'ampliamento del suo campo di applicazione anche a traghetti, supply vessel e chimichiere sia l'incremento al 15% dell'aliquota di aiuto alla costruzione.
Silvestroni ha evidenziato come un mercato libero e globalizzato debba avere regole uguali per tutti, senza distorsioni sleali, e debba essere un obbiettivo ideale da perseguire per non sottostare al ricatto dei cantieri oligopolisti dell'Estremo Oriente che mette a rischio un'occupazione di circa 80.000 addetti tra diretti e indiretti.
Anche le recenti misure adottate dalla Commissione Europea per fronteggiare la concorrenza coreana - ha osservato - sono state tardive e di entità assolutamente inadeguata. Si deve tener conto, tra l'altro - ha concluso - che la dimensione del gap provocato dalla concorrenza sleale si è ulteriormente allargata di oltre 20% per la recente svalutazione del dollaro rispetto all'euro.